MANTOVA C’era tempo sino alla mezzanotte di ieri per presentare il nuovo progetto della cartiera ex Burgo dopo la prima bocciatura in conferenza di servizi, ed è infatti arrivata alle 22 di ieri all’indirizzo Pec della Provincia la mail di Cartiere Villa Lagarina con la documentazione in cui l’azienda spiega le modifiche in riduzione che intende apportare al progetto per far ripartire l’impianto Progest di Mantova. “La modifica progettuale che viene proposta – si legge nelle integrazioni della società – si è concentrata sulla riduzione del potenziale (ad avviso di chi scrive non significativo) impatto del profilo emissivo, prevedendo che il richiesto raddoppio della capacità produttiva della carta sia accompagnato, non solo dalle migliorie impiantistiche già previste e chiarite ulteriormente negli allegati, ma altresì dalla contestuale eliminazione dell’impianto di recupero energetico (Ire) dall’assetto autorizzato e dal proposto convogliamento e utilizzo del biogas prodotto dalla sezione anaerobica del depuratore nella caldaia a recupero della centrale termo elettrica (Cts)”. Un orientamento questo del gruppo di Bruno e Francesco Zago, vrrso scelte che salvano capra e cavoli. La Pro-Gest è dunque intenzionata a rinunciare alla costruzione del termovalorizzatore, e persino a lasciare intatto il corpus dei dipendenti, rinnovando i contratti in scadenza il 20 novembre. In cambio chiede il raddoppio della produzione per poter mantenere a regime il mega-investimento da 250 milioni fatto per lo stabilimento mantovano.
In seconda battuta Pro-Gest sarebbe definitivamente disposta a rinunciare alla termocombustione in loco del pulper (le scorie di raffinazione della carta riciclata), così dell’impianto virgiliano come degli altri impianti disseminati in varie parti del paese; pulper che finirebbe molto probabilmente nell’inceneritore di Brescia.
Il nuovo parere di Valutazione di impatto ambientale pare insomma destinato a procrastinarsi all’inizio del nuovo anno, in base all’iter procedurale. Dopo la nuova presentazione del piano con scadenza alla mezzanotte di ieri, c’è il mese di rito per la pubblicazione della documentazione pervenuta a Palazzo di Bagno dalla Progest; tempo che consentirà a tutti i soggetti (Comune, Parco del Mincio, Vigili del fuoco e, naturalmente, la Provincia, titolare del procedimento) di prendere atto delle novità. Si arriverà così al 12 di dicembre, e dal quel giorno ripartirà il meccanismo autorizzativo per ulteriori 120 giorni. Durante questo periodo la Provincia dovrà riconvocare la conferenza di servizi per acquisire nuovamente i pareri degli enti, procedere a una nuova istruttoria da mettersi ai voti come accaduto in ottobre. Nei primi mesi del 2020 è atteso il nuovo parere alla Via.