MANTOVA «Il nostro obiettivo è arrivare a 600 telecamere entro il 2020». Lo dichiara a corollario di una serie diinterventi di videosorveglianza allo studio o in fase di posa l’assessore alla sicurezza e viabilità Iacopo Rebecchi. Il titolare degli uffici di viale Fiume si trova oltretutto in mano un discreto gruzzoletto messogli a disposizione dal bilancio preventivo approvato a fine dicembre, che punta molto sulla sicurezza e sugli apporti della tecnologia per rendere le strade del capoluogo, frazioni incluse, «sempre più a portata di cittadini e sempre meno di balordi». Parole sue.
Il primo step imminente sarà la videosorveglianza totale dei giardini di viale Piave: «Dovranno diventare come quelli di viale Nuvolari, scoraggiando la presenza di spacciatori e balordi. Già si è fatto qualcosa dotando l’area di servizi, come lo sgambatoio per cani – prosegue Rebecchi –; adesso andremo anche a potenziare l’area destinata ai giochini dei bambini. Vien da sé che tutte queste zone, che sono punto di riferimento per uno dei quartieri più popolosi della città, verranno messe in sicurezza anche dalle telecamere».
E sempre rimanendo in tema di videosorveglianza, l’amministrazione non vuole lasciarsi indietro le richieste provenienti dal quartiere Rabin di Colle Aperto. Già sono state posate ai due ingressi le telecamere di sicurezza; a brevissimo, assicura Rebecchi, «ne verranno posizionate almeno altre due nei giardini per rendere quell’area sempre più vivibile, e meno vulnerabile da parte dei ragazzi che ne fanno una cattiva fruizione, magari prima di andare in discoteca».
Ancora, due telecamere verranno collocate all’ingresso del quartiere Castiona, e anche in via Di Vittorio, sempre per corrispondere alle richieste dei residenti formulate durante gli incontri periodici della giunta nei vari quartieri. Per entrambe sono in corso le progettazioni.
Diversa invece la funzione delle telecamere-varco all’ingresso di via Teatro Vecchio e di vicolo Campana, per multare gli accessi abusivi dei veicoli nelle aree Ztl retrostanti Palazzo Ducale e il Duomo.
«Molte di queste nuove telecamere verranno posate anche dietro segnalazioni raccolte dal consigliere Gabriele Squassabia. Attualmente siamo oltre le 550, ma presto arriveremo a 600. Rispetto a noi, solo Firenze, che è molto più estesa, ha 600 telecamere. Noi ci siamo vicini, e non abbiamo intenzione di fermarci per rendere i quartieri sempre più vivi, serviti, illuminati e sicuri», conclude Rebecchi.