Travolse e uccise una donna, condanna a 8 mesi per una 59enne

MANTOVA Otto mesi di reclusione, con pena sospesa a fronte dell’anno e sei mesi chiesti in requisitoria dal pubblico ministero Elena Pacchioni. Questo quanto deciso ieri, dal giudice Maria Silvia Siniscalchi, nei confronti di una 59enne di Castellucchio finita a processo con l’accusa di omicidio stradale. L’incidente in questione, costato la vita a Claudia Bardini, 56enne di Castellucchio, risaliva nello specifico all’alba del 27 maggio 2016 quando la vittima era uscita di casa per precipitarsi in strada Francesca Est a Rodigo per soccorrere il figlio finito in un fosso con la propria auto. Era stato lo stesso ragazzo ad allertare la madre per rassicurarla, ma la donna aveva voluto andargli incontro ugualmente per sincerarsi che non si fosse fatto male. Giunta sul posto si era così posizionata sul ciglio della strada in attesa del recupero della vettura del figlio con il carro attrezzi quando, attorno alle 5, era stata purtroppo investita da un’altra auto, condotta dall’imputata. Quest’ultima stava rientrando a casa dopo il turno di notte al geriatrico di Rodigo. Stando ai rilievi effettuati dalle forze dell’ordine si era ipotizzato che all’origine della tragedia vi fosse stato un colpo di sonno da parte della 59enne la quale, altresì procedeva a velocità sensibilmente ridotta, circa 39 chilometri orari, su una strada con limite dei 90, così come argomentato quale scriminante dallo stesso magistrato inquirente in fase di discussione. Nel corso dell’ultima seduta dibattimentale, il difensore della donna, l’avvocato Marco Della Luna, si era inoltre concentrato su un altro aspetto, vale a dire il presunto ritardo dei soccorsi.
Il legale infatti, aveva fatto acquisire agli atti il verbale di intervento dell’ambulanza, arrivata sul luogo dell’incidente alle 6.37, ovvero un’ora e 27 minuti dopo la chiamata al 118. Quando era stata finalmente soccorsa, Claudia Bardini era ancora viva seppure in gravissime condizioni. Trasportata all’ospedale di Mantova vi era deceduta intorno alle 10.30 di quella stessa mattina. Il difensore aveva altresì sottolineato come al momento del tragico impatto il carro attrezzi fosse fermo contro mano e con i fari abbaglianti accesi.