MANTOVA – Ha cercato di ridimensionare l’episodio per il quale è finito a giudizio, ma quello che ha ottenuto è stato un leggero ridimensionamento sulla pena inflitta: 3 anni e 3 mesi di reclusione contro i 4 anni e 3 mesi di reclusione, 3mila euro di multa e sei mesi di arresto chiesti dalla pubblica accusa. Si è concluso ieri il processo a carico di un 52enne residente nell’Alto Mantovano accusato di tentata estorsione nei confronti della madre, attualmente in carcere per altra causa. L’episodio in questione risale alla fine dello scorso anno, quando l’uomo si era presentato a casa dei genitori in stato di alterazione per eccesso di alcolici, pretendendo che gli venissero dati 5mila euro. Di fronte al rifiuto della madre aveva reagito prima con minacce e quindi aveva colpito la donna procurandole una grave ferita a un occhio. Quando il padre, rientrando a casa, aveva trovato la moglie ferita, aveva chiamato il 118 e i carabinieri che avevano arrestato il figlio. Ieri il 52enne, difeso dall’avvocato Vincenzo Delillo che ha chiesto l’assoluzione e in subordine la derubricazione del capo d’accusa, ha cercato di spiegare che quei 5mila euro gli erano stati promessi per avere aiutato i genitori a traslocare, quindi ha giustificato il suo comportamento dicendo che era ubriaco e ha detto di essersi limitato a colpire la madre solo con qualche schiaffo. Una versione dei fatti poco convincente sia per il Pm, che ha rinunciato al contro esame, che per i giudici, che hanno condannato il 54enne.









































