MANTOVA – Hanno chiesto ed ottenuto entrambi di essere processati con rito abbreviato, dopo il recente rinvio a giudizio immediato notificato nei loro confronti, i due fratelli indiani, Paranjit e Charanjit Singh, accusati di aver ucciso Ranjeet Bains; l’operaio 38enne di Motteggiana, loro connazionale, morto lo scorso 7 febbraio dopo essere stato pestato a sangue dai due connazionali, suoi colleghi di lavoro alla “Quattro B”, a Codisotto di Luzzara in provincia di Reggio Emilia. Conclusa dunque la fase delle indagini preliminari con i residui approfondimenti investigativi nonché espletati gli ultimi interrogatori in carcere, a carico degli ex indagati è arrivata a stretto giro la richiesta della procura emiliana di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio preterintenzionale, seguita dall’istanza avanzata dai difensori per i propri assistiti di avvalersi del rito alternativo, che in caso di condanna garantirà loro uno sconto di pena pari ad un terzo del totale. L’avvio del processo dibattimentale inizialmente fissato al 24 aprile 2023 potrebbe ora subire una ricalendarizzazione, con una nuova data anticipata per affrontare l’udienza preliminare innanzi al gup. Stando alle indagini coordinate dal sostituto procuratore reggiano Giacomo Forte, i fratelli Singh avrebbero aggredito Bains – soprannominato Niku – perché “reo” di aver rifiutato di licenziarsi per lasciare il proprio posto di lavoro a un parente dei due. Inizialmente, sembrava che fra i tre fosse scoppiata una rissa a seguito di un banale litigio per futili motivi nel quale il 38enne aveva avuto la peggio. Soccorso sul posto, le sue condizioni non erano apparse in un primo momento gravi, ma una volta caricato sull’ambulanza aveva perso immediatamente conoscenza, spirando pochi minuti dopo.