MANTOVA Denunce e segnalazioni di danneggiamenti avvenuti in centro a Mantova andavano avanti da tempo e così la Polizia Locale, con il proprio Gruppo Operativo Misto (Gom) ha avviato una significativa attività investigativa che nel giro di due mesi ha permesso di accertare la presenza di un gruppo di ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, che passava i giorni e le notti intento a compiere danneggiamenti di vario genere, sempre per futili motivi.
L’indagine, illustrata ieri nella sede del Comando di viale Fiume dal comandante Paolo Perantoni e dal vice Luigi Marcone, ha portato in particolare a scoprire quattro importanti episodi di danneggiamento: tre contro le telecamere di videosorveglianza situate in vicolo Sottoriva e ai Giardini Valentini, e uno a danno delle auto in sosta di notte in via Virgilio.
Due gli episodi in vicolo Sottoriva accaduti rispettivamente il 13 e il 22 luglio scorsi. E sono state proprio le telecamere tanto odiate dalla banda di vandali a permettere di individuarli perché, mentre questi erano impegnati a metterne fuori uso alcune, venivano contemporaneamente filmati da altre. “Proprio per evitare che vengano manomesse – hanno spiegato Perantoni e Marcone – le telecamere sono riprese nella visuale di altre, così il sistema di videosorveglianza rimane sempre sotto controllo. E così nelle registrazioni appaiono ben evidenti e perfettamente identificabili dagli agenti i giovani che, in vicolo Sottoriva, hanno cambiato l’orientamento delle telecamere, in modo che non servissero più a nulla, e ai Giardini Valentini dove anche una ragazzina amica dei vandali ha assistito in silenzio ai danneggiamenti il 20 agosto scorso, oltre al cambio della visuale ne hanno rotta una.
In via Virgilio invece, in piena notte, ecco il solito gruppo saltare sopra i tetti e i cofani di quattro auto in sosta, e ancora una volta il fatto è avvenuto con l’aggravante dei futili motivi.
L’inchiesta ha portato così all’individuazione di sei giovani, residenti in varie zone della città, e alla denuncia di tre, due di origine magrebina e un senegalese, due maggiorenni e uno di soli 14 anni. I due più anziani hanno parecchi precedenti per furto, anche aggravato, e danneggiamenti, e uno dei due 22enne ha anche già un avviso orale del questore. Ma pure il quattordicenne, nonostante la giovanissima età, ha già un curriculum criminale di tutto rispetto con precedenti per furto e lesioni. I tre sono stati denunciati per danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati da ente pubblico, reato che prevede la reclusione da uno a quattro anni, e per danneggiamento, pena da sei mesi a tre anni.
A latere della conferenza stampa è intervenuto anche l’assessore alla sicurezza del Comune di Mantova Iacopo Rebecchi che ha rimarcato, pure alla luce di questa inchiesta, l’utilità delle telecamere rispondendo così a chi accusa via Roma di aver trasformato la città in un grande fratello. “Con le prossime che andremo a posizionare in via Pescheria – ha detto Rebecchi – nelle piazze Broletto, Concordia, e Cavallotti, ai giardini Viola e in viale Montello, avremo più di 500 telecamere e Mantova diventerà, in rapporto alla sua estensione, la città più videosorvegliata d’Italia”.