MANTOVA – Era scontato che nell’anno della pandemia anche i conti del trasporto pubblico mantovano sarebbero finiti in rosso, ma la situazione non parrebbe grave, malgrado l’entità delle cifre di sbilancio. L’assemblea Apam di ieri, che ha analizzato sia i conti della branca “Esercizio” sia di quella “Spa” ha ecidenziato intanto che nella società dedicata al trasporto il 2020, l’anno peggiore per gli effetto dei lockdown, ha comportato 5,8 milioni in meno di entrate; e nondimeno la perdita secca è risultata molto minore, pari a 550mila euro.
La compensazione, come spiega il vicesindaco Giovanni Buvoli, che ha partecipato al posto del sindaco Palazzi, in parte è dovuta a 1,5 milioni di risparmi sui servizi, malgrado i costi aggiuntivi per l’adeguamento dei mezzi ai dettami anti-covid (il passaggio di molti mezzi dal gasolio al metano, eppoi il minor numero di corse, per non dire del personale che ha usufruito degli ammortizzatori sociali). I soli risparmi sul personale sono stati quantificati infatti in 1,8 milioni, cui vengono ad aggiungersi, per mitigare la batosta, i circa 2 milioni di contributi statali straordinari.
Nella Apam Spa, che detiene il 55% dei Servizi, le cose non sono andate meglio, con un passivo 2020 pesato attorno ai 175mila euro; ma anche in tal caso la buona gestione degli undici anni precedenti ha consentito di accantonare riserve pari a 3,5 milioni: ciò che ha permesso al presidente Daniele Trevenzoli di chiudere i conti in pari e avere l’ok unanime dell’assemblea.