MANTOVA Hanno un significato speciale, in un frangente altrettanto eccezionale, auguri affidati al Concerto di Capodanno trasmesso ieri in diretta streaming dal Teatro Sociale. Iniziare l’anno con la musica, con la sua forza coinvolgente, è stato un momento di gioia che apre alla speranza, oggi quanto mai necessaria, e il tener fede a una bella tradizione grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’Orchestra da Camera di Mantova, nonostante le limitazioni imposte dal rispetto delle norme anti Covid. Il nuovo modo di seguire online gli spettacoli prodotti in assenza di pubblico è un’esperienza particolare, con il vuoto silenzioso della sala che emoziona anche i musicisti e l’inedita assenza degli applausi, ma per certi aspetti anche positiva per quanto riguarda l’ampliamento della platea d’ascolto assicurato dal web. Assume un valore simbolico il fatto che questo primo Concerto di Capodanno dell’Ocm si sia comunque tenuto nel grande teatro della città, emblema del coinvolgimento della comunità, e altrettanto significativa è apparsa la scelta del programma in stretta relazione con la grande tradizione viennese. Un percorso orientato attorno al valzer, all’espressione culturale di una Vienna proiettata festosamente verso l’anno nuovo, che ha coperto un arco temporale di un secolo, da fine ‘700 all’epilogo dell’800, da Beethoven a Schubert, per approdare agli Strauss. Apertura con l’avvincente espressività di due musiche di scena (Entracte e Ballet da Rosamunde, principessa di Cipro D 797) composte da Franz Schubert (1797-1828), a cui hanno fatto seguito le due Romanze di L. v. Beethoven (1770-1827) per violino e orchestra. Opere, queste, di timbro ben diverso – vigorosa e incisiva la n. 1 op. 40, soavemente lirica la ben nota n. 2 op.50 – interpretate con raffinata sensibilità e solida proprietà tecnica da Francesca Dego. E’ stata l’occasione per una nuova, brillantissima collaborazione tra la celebre solista e l’Ocm a distanza di cinque anni dal successo ottenuto, sempre al Teatro Sociale, con l’esecuzione del Concerto per violino e orchestra op. 35 di P. I. Čajkovskij. Fortemente simbolica, poi, la conclusione del Concerto in chiave tradizionale con due classici valzer. Composto da Johann Strauss II (1825-1899) per l’incontro tra gli imperatori Guglielmo II e Francesco Giuseppe, il Kaiserwalzer op. 437 è stato proposto nella straordinaria rivisitazione operata da A. Schönberg (1874-1951) che ha il pregio di analizzare ed evidenziare anche i dettagli più nascosti della sua forma celebrativa. Eccellente, come da consuetudine assodata, la prova dell’Orchestra da Camera di Mantova anche alle prese con la piacevole vitalità e il carattere dinamico del Pizzicato-Polka op. 449, composizione di J. Strauss II in collaborazione con il fratello Josef (1827-1870). Dissonante, ovviamente, appare il silenzio in sala al temine delle esecuzioni, ma la forza augurale della musica rimane l’aspetto più solido e importante lasciato da questo Concerto del Capodanno. “Un forte augurio di speranza affidato alla gioia della musica, in attesa di poter tornare a condividerla dal vivo”. Lo ha sottolineato il musicologo Angelo Foletto introducendo il Concerto sul nuovo canale oficinaocm.tv, mentre in chiusura il direttore Carlo Fabiano ha opportunamente ricordato che in questo 2021 ricorrerà anche il 40° compleanno dell’Ocm. Un motivo in più per sperare in tempi migliori, per tutti (gmp)