Mantova Cancellati dalle statistiche, per la società giapponese i senza casa sembrano non esistere. Ma sono loro i protagonisti della mostra “Homeless. Non ci vedi ma esistiamo” del fotografo mantovano Andrea David, allestita all’Antica Edicola dei Giornali del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano di piazza Canossa a Mantova da domani (inaugurazione alle 18) a mercoledì 5 febbraio. Sono immagini che raccontano storie sorprendenti, che saranno in mostra nei prossimi mesi proprio nel paese del Sol Levante. “Nel 2023 il Giappone ha affermato di avere lo 0% di senzatetto – spiega David -. Un dato strano che sin dal principio mi ha fatto storcere il naso. Ormai sono anni che io e il mio collega di viaggi Marco (aka @Beyond Ordinary Bordes) e Pratt quello andiamo in Giappone per lavoro. Abbiamo deciso di prendere uno dei primi voli e dopo un po’ di ricerche siamo arrivati a San’ya, piccolo quartiere ad Est di Akihabara, dove vivono queste persone che per la società giapponese non esistono. Abbiamo deciso di spendere dieci giorni insieme a loro per vedere come vivono e come lo stato giapponese li aiuta”. Il risultato sono emozionanti immagini di vita di queste persone, da Shoto (ex pasticciere che parla sei lingue) a Yoshinori (ex pescatore di squali). Andrea David, 31enne, da anni realizza reportage fotografici di grande impatto. Nel 2016 ha documentato le disparità di trattamento dei rifugiati in Turchia, lavorando al fianco di diverse Ngo. Ha fatto un reportage con il comitato della Croce Rossa di Macerata sulla vita dei soccorritori durante il Covid. Di particolare suggestione l’avventura che lo ha portato ad andare con un pianoforte in Rwanda, insieme al suo collaboratore Marco Simoni e al notissimo youtuber Pietro Morello, dando vita a un reportage fotografico, ma anche a un docufilm di un’ora che è stato già proiettato in vari cinema italiani. Altri progetti li ha realizzati in Ucraina durante la guerra per alcune Ngo. Si è infine recato svariate volte in Giappone dove, grazie a Mondadori e Sunny, ha collaborato a livello fotografico per la stesura di un libro: Il Giappone che non t’aspetti.