MANTOVA – Si rinnova la tradizione del Presepe allestito nel campanile di San Domenico, presso i giardini del Lungorio, con il suo significato augurale in questo periodo di attesa delle festività natalizie ormai prossime. L’inaugurazione del Presepe allestito dall’Associazione per i monumenti domenicani, in accordo con il Comune di Mantova proprietario del campanile, si è svolta ieri pomeriggio con interventi del presidente dell’Associazione per i monumenti domenicani Amerigo Berto, della vicepresidente Rosanna Golinelli Berto e del vicesindaco di Mantova Giovanni Buvoli, seguita dalla benedizione da parte di don Riccardo Gobbi. Unanime la gratitudine espressa nei confronti dei volontari dell’Associazione che hanno contribuito concretamente alla realizzazione dell’opera, così come agli sponsor che l’hanno promossa e al Comune per la disponibilità mostrata nel favorire l’iniziativa. Collocato in nel cuore della città, questo simbolo natalizio di lunga tradizionale e particolarmente amato dai mantovani in questa edizione 2024 propone l’immagine della Natività ripresa dalla tavoletta di sinistra del cosiddetto “Dittico di Forlì” dipinto dal Beato Angelico, il domenicano fra Giovanni da Fiesole, verso il 1425-30. Il dittico, oggi conservato a Forlì presso il Museo Civico di San Domenico, è costituito da due tavolette unite insieme da una cerniera nel mezzo, come un libro. Nell’altra tavoletta, di destra, è dipinta l’Orazione nell’orto. Il dittico fu lasciato alla città di Forlì dall’abate Melchiorre Missirini, appassionato collezionista, originario della città romagnola ma vissuto a lungo a Firenze, dove morì nel 1849. La riproduzione è stata autorizzata dal Museo Civico di Forlì e dal suo direttore, il mantovano dottor Stefano Benetti. Il Presepe resterà allestito, con accesso libero, fino a domenica 12 gennaio 2025. La tradizione del Presepe nel campanile di San Domenico è stata alimentata per 20 anni circa dalla Società di San Vincenzo De Paoli fino al 2012 e poi ripresa dal 2020 dall’Associazione per i monumenti domenicani. Il campanile, alto 30 metri, è ciò che rimane del grande e importante complesso conventuale di San Domenico (nel 1797 chiuso al culto, ridotto a caserma e poi abbattuto nel 1925) nella cui chiesa fu tumulata Osanna Andreasi nel 1505. La costruzione del campanile conosce due fasi distinte. Nella prima (XIII sec.) si innalza la torre quadrata in stile romanico (quella che si vede tuttora); nella seconda, dopo una lunga pausa, si aggiunge la parte apicale costituita da una torretta con cupola e guglia con globo dorato sotto il dominio della croce, oggi non più esistenti. Il campanile, terminato nel 1466, rimane inalterato per secoli, come si vede nelle stampe antiche, ma viene privato della sua parte superiore alla metà del XIX secolo, probabilmente nel momento in cui vengono abbattute le Beccherie di Giulio Romano.
Nella Natività il Beato Angelico rappresenta Gesù Bambino disteso a terra, nudo, circondato da luminosi raggi d’oro e con l’aureola, nella quale è inscritta la croce rossa, di cui sono visibili solo tre bracci, allusiva alla Trinità e alla morte in croce. Accanto al Bambinello, il vecchio Giuseppe è in primo piano, inginocchiato a braccia conserte e ravvolto nel mantello, la Madonna è inginocchiata, a mani giunte, presso la soglia della grotta entro cui stanno il bue e l’asinello, pure inginocchiati, partecipi della sacralità del Natale. Sopra la precaria tettoia della capanna gli angeli blu festeggiano, con le nuvole ai piedi.
Il luogo in cui viene allestito il Presepe è particolarmente caro, per storia e spiritualità, all’Associazione per i monumenti domenicani, essendo il solitario campanile tutto ciò che rimane del grande e importante complesso conventuale di San Domenico (nel 1797 chiuso al culto, ridotto a caserma e poi abbattuto nel 1925) nella cui chiesa fu tumulata Osanna Andreasi nel 1505.