MANTOVA Sbrisolona, Bob Sinclair e una “proposta di matrimonio” dal pubblico: i primi trenta secondi dello show di Michela Giraud sono scoppiettanti. E questo è stato solo l’inizio, solo per capirci. Ma veniamo allo spettacolo che ci ha messo, appunto, giusto una manciata di secondi per infiammare il folto pubblico presente ieri sera all’Arena Bike In. “La verità, nient’altro che la verità, lo giuro”, questo il titolo scelto per il proprio show dall’attrice romana, è quanto di più azzeccato potesse esserci: come una testimone davanti ad una giuria in un legal thriller di John Grisham, Michela Giraud racconta sé stessa e il suo mondo, lasciando intendere, minuto dopo minuto, che potenzialmente si stia anche parlando di un Paese intero (o per lo meno di una sua importante fetta) e di tante sfumature umane che, questo Paese, lo caratterizzano. Michela fa quello che tanti e tante stand up comedians fanno, ovvero raccontare il proprio passato per far vivere un momento di ilarità nel presente a un gruppo di sconosciuti, e lo fa in maniera superlativa, scegliendo le tappe più buffe e incredibili che l’hanno condotta a far ridere per mestiere. Che è probabilmente uno dei lavori più complicati che ci siano, di quelli che ti spremono come un limone, che ti fanno scalare delle metaforiche montagne solo per sentire la risata e gli applausi di qualcuno. Beh, a giudicare da quelle sentite ieri sera a Mantova, la scalata di Giraud ha conquistato la vetta, eccome. In costante lotta con il miliardo di zanzare sul palco, l’attrice romana alterna satira al coinvolgimento del pubblico, sempre con la capacità di sapersi prendere un giro al momento giusto e nel modo giusto, prendendo la propria notorietà e rendendola materiale da risata garantita. Chi pensava di venire a Campo Canoa e di vedere la stessa attrice che lo ha fatto tanto ridere durante le puntate di “Lol”, fortunato format di Amazon Prima che, indubbiamente, ha contribuito ad un importante salto in avanti della notorietà di Giraud, probabilmente è rimasto deluso. Sì, perché si è trovato davanti una donna profonda, con sentimenti forti, prerogativa fondamentale per innescare una comicità e un’autoironia straripante come quelle andate in scena ieri sera. Michela Giraud è un po’ come quella compagna del liceo che siede nell’ultima fila del pullman quando si va in gita, quella da cui ti aspetti le battute più divertenti e lo sfottò che in classe diventerà tormentone, quella che alleggerirà sempre i momenti noiosi chiudendo le sue uscite con sguardo apparentemente serio ma, di fatto, buffissimo; soprattutto, quella compagna che sa come farti stare meglio attraverso una risata, quella che non ride di te ma con te (e se ride di sé stessa lo fa per condividere un momento di felicità, perché a un certo punto tanto vale ridere). Insomma, quella compagna a cui vorrai sempre bene e che in un modo o nell’altro occuperà sempre un posto speciale nel tuo cuore; quella che speri di rivedere solo per poter riaprire il cassetto dei ricordi e dire: “Ma ti ricordi quella volta che…”. Federico Bonati