BAGNOLO La marchesa Luisa Casati, Tamara de Lempicka, Frida Kahlo e Maria Callas: queste le donne cui Vanna Vinci da forma, in ogni senso, attraverso le sue graphic novel, trasmesse al pubblico con passione ieri, durante uno degli eventi collaterali alla mostra di Mark Shaw, al Mantova Outlet Village, in collaborazione con Ono Arte Contemporanea.
Tutto ebbe inizio con una mostra di Boldini e il celeberrimo ritratto della Marchesa Casati, il cui corpo sembra perdere solidità in un turbinio di piume e vortici. Scioccata dal forte impatto visivo lanciato dall’icona Casati, Vanna Vinci decide di dedicare una biografia, naturalmente illustrata, alla marchesa, donna che riuscì nell’impresa di rendere in qualche modo sè stessa e il proprio stile di vita un’opera d’arte. A costo di dilapidare straordinari patrimoni.
Di Tamara de Lempicka è soprattutto la forza pop dei suoi quadri a colpire l’illustratrice sarda. Differente il dicorso per Frida Kahlo , personaggio più complesso rispetto ai due precedenti, raccontati il primo attraverso immaginifiche interviste di conoscenti, il secondo in monologo.
Per raccontare Frida Kahlo, Vinci sceglie un creativo dialogo tra l’artista messicana e la morte, elemento che, insieme al dolore fisico, ha sempre accompagnato la pittrice, malata e poi reduce da un grave incidente, le cui conseguenze sono perpetuate nelle sue opere. In questo caso la disegnatrice sceglie di uscire dal fumetto puro, per far emergere l’icona e il suo potere visivo.
Maria Callas, seguendo un percorso e un discorso al femminile, è l’ultima delle donne su cui Vanna Vinci abbia concentrato il suo lavoro.
Per riportare la vita della cantante lirica, Vinci ha scelto la tragedia greca, in particolare Euripide, convinta che nessuno abbia mai veramente voluto bene all’artista di origini greche e che poi lei si sia distrutta attraverso la relazione con l’armatore Onassis. Così un coro greco di personaggi commenta la diva Callas e la sua esitenza.
Grande importanza nel tratteggiare questi personaggi è riservata al loro stile, che in alcuni casi è diventato più iconico, diciamo così, del loro talento: quindi pellicce per la marchesa Casati, abiti eleganti, da lei stessa confezionati, per Lempicka, i capi tradizionali messicani per Kahlo e le creazioni della milanesissima Biki, altro talento che andrebbe riscoperto, per Callas.
Prossimo appuntamento, sempre all’Unità 36 del Mantova Outlet Village, domenica 7 aprile, alle ore 16, per Make Up School. (Ilperf)