Montanara (Curtatone) – Una biblioteca aperta a tutti per creare cultura ma anche unione tra le persone e dove si possono trovare opere tradotte dalla lingua originale capaci di far entrare in empatia con terre e storie lontane.
È stata inaugurata ieri mattina la Biblioteca Popolare “Bruno Vezzani”, creata nella sede della Fondazione Malagutti, in via dei Toscani 8, dove si trova la struttura Alfaomega. Un centro di cultura che porta il nome di Bruno Vezzani, professore universitario di psicologia, originario di San Benedetto Po, ed ex professore di Giovanni Malagutti, presidente dell’omonima fondazione. Un uomo, come ricordato ieri, «illustre, che ha fatto tanto per la cultura e tra i fondatori dell’Università di psicologia di Padova – ha ricordato l’assessore del Comune di San Benedetto Po Vanessa Morandi -. Una persona attiva e di grandi capacità non solo scientifiche ma anche artistiche: era un grande fotografo e pittore. Una persona molto umile; un esempio di pace e cultura da seguire». Un uomo, Vezzani, che fu sempre esempio anche per Malagutti (anche lui originario di San Benedetto Po): da lì la decisione di intitolare a questo illustre personaggio un luogo così importante e carico di simboli e messaggi oggi più che mai – anche alla luce degli ultimi fatti internazionali – importanti.
Non è poi un caso se proprio in una struttura che da sempre aiuta persone in difficoltà, quale appunto Alfaomega, sia nata una biblioteca aperta a tutti i cittadini. «Questa – ha, infatti, spiegato Marco Piva, presidente di Alfomega – è una biblioteca con una peculiarità: un’empatia in più. Ci sono testi di cultura italiana ed estera: tra questi, in un momento come quello attuale, un testo di Gianni Rodari in lingua ucraina». Una biblioteca, insomma, che dia «non solo un segnale educativo ma anche narrativo, perchè leggendo si possono scoprire storie», ha proseguito Malagutti. Un pensiero sposato anche dal presidente del consiglio comunale di Curtatone Claudio Montagnani, accompagnato dal vicesindaco Federico Longhi ed alcuni consiglieri: «nei libri troviamo favole, dolore e speranza e vorrei imparassimo tutti qualcosa, che la guerra crea solo divisioni». Presenti anche don Cristian Grandelli, Davide Bassi della Rete Bibliotecaria Mantovana; l’Arma e la polizia locale.