PORTO MANTOVANO – Un’opera importante, per non dire mastodontica, che sarebbe dovuta essere finita entro agosto del 2019 e per la quale era prevista una spesa di circa 995mila euro. E invece, non solo i lavori per la sua realizzazione non sono ancora terminati, ma è anche aumentato l’esborso per la completezza superando il milione di euro. L’opera contro la quale si sta puntando il dito è l’auditorium, o centro polifuzionale, di Porto Mantovano, quello che sorto, ma come detto non ancora finito, vicino al Drasso Park e alle piscine comunali. Una polivalente da 260 posti a sedere e che avrà molteplici funzioni: da auditorium dedicato ad incontri, convegni, rappresentazioni teatrali, perfomance pubbliche e in generale attività culturali.
A lamentare i ritardi, e non solo, è Fd’I che vorrebbe capire in primis quali in effetti sono le reali tempistiche della realizzazione del centro, e poi con quali criteri intenda affidare la gestione dello stesso. «Ovviamente non lamento la tout court la costruzione del manufatto – che qualcuno chiama di già “magone” – come fanno altri consiglieri di minoranza, anche perchè esiste già – afferma il rappresentante locale di Fratelli d’Italia, Salvatore Scalia -. La questione sulla quale invece voglio chiarezza sono le tempistiche di realizzazione della struttura che, da quanto è possibile vedere, si sono notevolmente dilatati. Secondo le previsione dell’amministrazioni comunali il centro polifunzionale, per il quale i lavori sono iniziati a gennaio del 2019, dove essere terminato entro agosto dello stesso anno con un impegno di spesa equivalente a poco meno di un milione di euro. Ora, non solo la fine dell’intevento mi sembrano alquanto lontana, ma anche l’esborso è aumentato superando di parecchio il budget iniziale. Alla luce di tutto questo vorrei che fossero spiegate le motivazioni di tali ritardi e, nel caso fosse a causa di un mancato rispetto del contratto da parte di una delle due ditte che stanno eseguendo la realizzazione, se il Comune facendo qualcosa al riguardo. Consapevole del fatto che esistono penali per chi non rispetta le tempistiche sottoscritte. Venendo poi alla seconda questione, e cioè quella inerente alla gestione, mi chiedo quali siano le intenzioni dell’amministrazione rispetto alla scelta del soggetto. Voci di corridoio dicono che la scelta potrebbe cadere su gruppi di volontari o comunque non ci sarebbe l’intenzione di coinvolge veri e propri imprenditori del settore veri e propri. Allora, e credo che non ci sia bisogno di precisarlo, la gestione va assegnata tramite un bando di gara alla quale devono partecipare, a mio parere, soggetti capaci portare avanti una simile struttura”.