ALTO MANTOVANO Ad attenderli fuori dalla base militare di Ghedi, in provincia di Brescia, c’era la protesta con striscioni e bandiere della pace: “I ragazzi sono doni, non carne da cannoni”. Una protesta per l’iniziativa, promossa nelle ultime settimane anche dal ministero dell’Istruzione, che ha visto ieri presenti alla base aeronautica di Ghedi alcuni alunni delle scuole elementari di Medole e Solferino, arrivati a bordo dello scuolabus del Comune di Medole.
L’iniziativa, che si è svolta ieri, prendeva il nome di “Mettiamo le ali ai nostri sogni – Giornata per le scuole 2024”, organizzata in occasione dell’esibizione in addestramento della pattuglia acrobatica Frecce Tricolori. E appunto, fuori dalla base militare, la protesta di una cinquantina di persone. Ovviamente una protesta non contro i piccoli alunni, ma contro l’iniziativa in sé, appoggiata dal ministero.
A dire la sua per prima, sulla vicenda, è stata Patriza Londero, insegnante dell’istituto superiore Bazoli-Marco Polo di Desenzano. Una protesta, la sua, che ha avuto ampia eco mediatica e che ha visto appunto ieri mattina un presidio pacifista cui erano presenti anche diversi attivisti della storica Radio Onda d’Urto di Brescia.
Da Mantova sono arrivati a Ghedi solo gli alunni provenienti da Medole e Solferino.
Interpellati in generale sull’iniziativa dell’ufficio scolastico bresciano, alcuni sindaci, come il primo cittadino solferinese Germano Bignotti o il sindaco di Poggio Rusco Fabio Zacchi, hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa. Altri invece, come il sindaco di Castel Goffredo Alfredo Poesenato, hanno usato cautela: “Credo che in un momento quello che stiamo vivendo attualmente, per le gite scolastiche degli alunni si potrebbero scegliere mete diverse”.