CASTEL GOFFREDO Fa discutere la scelta di alcune insegnanti delle classi quinte delle elementari di Castel Goffredo. In preparazione per la tradizionale concerto di Natale, le docenti hanno assegnato agli alunni un famoso brano dello Zecchino d’Oro, intitolato “Buon Natale in allegria”, sostituendo un verso della canzone: invece di “Su brindiamo, festeggiamo, questo è il giorno di Gesù”, gli studenti dovranno cantare “Su brindiamo, festeggiamo, fallo insieme a chi vuoi tu”. L’episodio ha suscitato il malcontento dei genitori, intercettato dall’ex assessore di Castel Goffredo Giulia Merlo in un post su Facebook: «Comprendo la volontà di non escludere nessuno, ma la cancellazione dei riferimenti che appartengono alla nostra identità culturale non genera integrazione: la svuota. Se togliamo i riferimenti cristiani per non offendere qualcuno, rischiamo di ferire chi quei riferimenti li vive come parte della propria identità culturale e spirituale, cioè gli italiani stessi, cristiani e non». La Merlo spiega: «Lo stesso brano senza storpiature non ha generato polemiche l’anno scorso. I bambini stessi non si sono capacitati della decisione, trovandola non necessaria. Bastava semplicemente scegliere un altro brano oppure tenere l’originale, che non infastidiva nessuno. Come nessuno si infastidisce quando alcuni musulmani del paese cantano i loro brani allo stadio, senza alcun bisogno di modificarli. Si è tentato di mettere una pezza ad una problematica inesistente, anzi si crea un problema: l’inclusione non consiste nel togliere, ma nello spiegare». In una nota Alessandra Cappellari, consigliere regionale Lega della Lombardia, e Silvia Sardone, vicesegretario della Lega hanno commentato così la vicenda: «Riteniamo pazzesco che vengano modificati i canti di Natale senza alcuna motivazione logica, inseguendo un politicamente corretto che calpesta le nostre radici e le nostre tradizioni. Citare Gesù in un canto per bambini non offende nessuno. Siamo stanchi di chi, in nome di una finta inclusione, arriva a cancellare i riferimenti cristiani persino da innocue canzoni di Natale. Non è stravolgendo le nostre tradizioni che si arriva a una reale integrazione. Noi della Lega riteniamo che questa deriva ideologica sia assolutamente assurda e che invece, con orgoglio, dovremmo difendere le nostre tradizioni».








































