MANTOVA – Restano gravissime, ma stazionarie, le condizioni del 92enne azzannato da un cinghiale mercoledì scorso nella sua corte agricola di San Giovanni del Dosso. Mentre la famiglia è in ansia per il congiunto, ricoverato a Cremona dove ha subito l’amputazione di un braccio e di una gamba, proseguono i controlli, che nella giornata di domani saranno anche notturni. Nel frattempo un primo esemplare è stato abbattuto ieri a Volta Mantovana dalle guardie ittiche dopo una segnalazione. Era finito nel canale Virgilio e non riusciva più a risalire. Nessuna traccia invece dell’animale che ha sbranato l’anziano. Intanto il consigliere regionale Barbara Mazzali (Fd’I) ribadisce la necessità di una strategia per evitare di arrivare allo stato di emergenza.
In questi giorni sono state impegnate squadre di polizia locale sia da Modena che da Mantova che hanno perlustrato le campagne nei dintorni dell’azienda agricola dove è stato aggredito il pensionato dossese, ma non sono emerse tracce dell’animale. Ieri Mazzali, ha ribadito che «le attività che si stanno mettendo in essere non possono essere solo in regime di emergenza. Come gli ho già detto più volte, bisogna organizzare in modo strutturale un sistema di controllo e di intervento per non arrivare allo stato di emergenza. L’annuncio dell’assunzione delle nuove guardie provinciali non risolverà questo problema in tempi utili visto che gli stessi avranno bisogno di fare corsi di abilitazione in quanto neo assunti. Aggiungo inoltre che allo stato attuale il servizio posto in essere dalla Provincia di Mantova è privo di turni di reperibilità e non tutte le guardie in forza oggi hanno l’abilitazione all’uso delle armi. La Provincia deve investire su attrezzature tecnologiche all’avanguardia come droni con sensori termici e visori notturni per gli interventi in notturna. Inoltre – conclude il consigliere – per prelevare cinghiali in pianura con armi rigate serve garantire la massima sicurezza dell’incolumità pubblica utilizzando altane mobili o fisse da cui poter sparare in sicurezza».
Una situazione complessa dunque, che ha generato non poca paura tra i cittadini: anche per questo motivo nella giornata odierna è previsto un ulteriore incontro operativo in Provincia dove il presidente Carlo Bottani incontrerà anche i cacciatori abilitati alla cattura del cinghiale. Nei giorni scorsi alcune segnalazioni erano arrivate da dei comuni mantovani, comunque relativamente lontani da San Giovanni del Dosso, e sempre segnalazioni che non avevano rappresentato un pericolo per l’incolumità dei cittadini. Poi, mercoledì, l’episodio di San Giovanni del Dosso che ha fatto scattare l’allarme e la decisione della Provincia di attivare anche un numero apposito (337 630154) per le segnalazioni.