CURTATONE – Confiscata alla criminalità organizzata ma da tempo occupata da padre e figli: ieri mattina le forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura di Mantova, hanno sgomberato una villetta di pregio che appunto era stata confiscata alla mafia ma nonostante questo occupata. Nei confronti degli occupanti il Tribunale di Brescia ha disposto la confisca del bene, confermata in tutti i gradi di giudizio. Il bene immobile è in gestione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).
Lo sgombero dell’unità abitativa, che si trova nella frazione di Montanara, è filato via liscio anche dal momento che quando le forze dell’ordine sono intervenute, all’interno dell’abitazione non c’erano gli occupanti. La villetta era abitata da padre (titolare di un’impresa artigiana) e figli, che ora sono ospitati in un appartamento messo a disposizione dal Comune. Nel corso della mattinata, avvisato di ciò che stava accadendo, il proprietario è arrivato sul posto ma non ha opposto alcuna resistenza allo sgombero (tra l’altro la villetta non è il primo bene che gli veniva confiscato). In ogni caso, proprio per evitare problemi, la Prefettura ha fatto intervenire polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco e 118.
La decisione di procedere con lo sgombero è stata presa dopo un confronto in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e dopo un’apposita riunione tra il prefetto Gerlando Iorio e il questore Giannina Roatta, i vertici provinciali di carabinieri e polizia i rappresentanti dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e il Comune.
Proprio con il Comune e con il sindaco Carlo Bottani è ora in corso un dialogo per decidere in modo congiunto la destinazione dell’immobile, cui verrà data rilevanza sociale da perseguire con la necessaria rapidità per non vanificare, tra l’altro, gli sforzi compiuti per recuperare e sottrarre l’immobile alla criminalità organizzata.
Nel giro di alcuni mesi, completate le formalità e trovati gli accordi, la villetta dovrebbe venire quindi destinata ad usi con finalità sociale.