CANNETO I coniugi Ernestina Pivetti e Vittorio Grazioli hanno donato al Comune l’immobile della ex sala campionaria Furga, attiva a Canneto dal 1870 al 1993. L’immobile si trova in via Cavour. «Le ragioni del loro gesto – dice il sindaco Nicolò Ficicchia – sono il desiderio di offrire gratuitamente alla nostra collettività un immobile da destinare a finalità che perseguano l’interesse generale della stessa. Al fine di facilitare questo compito i coniugi Grazioli non hanno voluto vincolare l’atto donativo a nessuno specifico scopo, essendo la circostanza dell’iscrizione del bene al patrimonio del Comune considerata da essi come condizione già sufficiente a garantire una destinazione pubblica degli spazi, che constano di oltre 2mila e 500 metri quadrati. Dal punto di vista patrimoniale – conclude Ficicchia -, l’immobile ci viene trasferito libero da persone e da cose. Le condizioni manutentive appaiono ottime, ulteriore fatto che certifica l’importante valore economico della porzione immobiliare donata».
L’immobile si inserisce nel contesto della complessiva riqualificazione dello storico complesso industriale della Furga, che tramite una proficua collaborazione tra amministrazione comunale e privati, ha nel tempo riacquistato una propria autonomia funzionale. Per tale motivo il recupero e la rifunzionalizzazione della “ex sala campionaria” andrà a completare e integrare questo virtuoso percorso di riqualificazione di un ampio spazio del centro storico di Canneto.
La scelta che l’amministrazione intende perseguire è quella di destinare gli spazi all’utilizzo di attività che oggi si svolgono in altri edifici dispersi in diverse zone del paese. La prospettiva è di reperire le necessarie risorse per l’attuazione di un progetto di ristrutturazione che veda l’accorpamento in questi spazi, ampi ed efficienti, di servizi quali la biblioteca comunale, con relative sale studio e di coworking, la sala civica, la sede del distretto floro-vivaistico e della locale sede dell’ufficio fitosanitario di Regione Lombardia.
«Appare superfluo – conclude Ficicchia – ricordare ai cannetesi chi e cosa rappresentino i donanti per la storia economica e sociale del paese e il posto che gli stessi si sono riservati nella storia della nostra comunità tramite la loro felice esperienza imprenditoriale, la quale appare essersi indissolubilmente ed inevitabilmente intrecciata con la vita della gran parte delle nostre famiglie».