Il presepe di San Biagio chiude con il pienone

SAN BIAGIO (Bagnolo) – Ultima giornata di rappresentazione per il presepe vivente di San Biagio, frazione di Bagnolo San Vito, con una partecipazione di pubblico che ha confermato il successo di questa tradizione ormai storica. «Quest’anno siamo molto soddisfatti – spiega Wolmer Balloni, consigliere delegato per l’ambiente e figurante –. Non solo per il numero di visitatori, migliaia provenienti da ogni parte d’Italia (solo ieri i pullman arrivavano da Padova, Modena e Rovigo n.d.r), ma anche per i tanti complimenti ricevuti. Questo ci dà la forza per continuare, già a partire da settembre, quando ricominciamo i lavori». In effetti, il presepe non è solo un evento religioso, ma una vera impresa collettiva che coinvolge oltre 230 figuranti e una schiera di volontari impegnati a rendere ogni edizione unica. Il villaggio allestito per l’occasione rievoca con cura la Palestina di duemila anni fa: gli artigiani al lavoro, le donne alle prese con antichi mestieri e le scene bibliche si susseguono in un percorso che culmina con la rappresentazione della natività. «Abbiamo costruito un porticato nuovo – racconta Balloni –. Ogni anno cerchiamo di aggiungere qualcosa per sorprendere i visitatori». Dalle osterie dove viene servito vin brûlé, e il forno, con la focaccia appena sfornata, fino agli angoli più suggestivi come il tessitore, il coniatore di monete, o il villaggio dei pescatori, tutto è studiato per immergere il pubblico in un’atmosfera d’altri tempi. Non manca chi, come Alessandra Riccadonna, assessore alle politiche giovanili di Mantova, vive questa esperienza da protagonista fin da bambina. «Ho iniziato 31 anni fa come angioletto e non ho mai smesso di partecipare. Con mio marito, nella maternità dei nostri figli Carlo e Giorgio, abbiamo rappresentato anche la sacra famiglia. Questo presepe è un modo per trasmettere ai più piccoli i valori della comunità e della fede. È come un catechismo all’aria aperta», sottolinea Riccadonna. Per Giacomo Bianchi, rappresentante dell’amministrazione comunale, il presepe vivente è un orgoglio che va oltre la tradizione religiosa: «Oltre a essere una cassa di risonanza importante per il nostro territorio, rafforza i legami sociali e familiari tra tutte le frazioni». La manifestazione, iniziata oltre trent’anni fa, ha ormai assunto una rilevanza tale da attirare figuranti anche da fuori provincia. «Oggi abbiamo persino persone dalla Toscana – aggiunge Balloni –. Questo è il segno che l’evento sta crescendo sempre di più». Concluso con il favore del bel tempo e con grande affluenza, l’appuntamento promette di rinnovarsi ancora. «Ci rivedremo sicuramente l’anno prossimo – annuncia Bianchi –. Il consiglio direttivo si riunirà in estate per progettare la prossima edizione». Il ricavato di offerte libere sarà interamente devoluto alla parrocchia di San Biagio, a sostegno delle spese ordinarie.  (abb)