MANTOVA – Certo i problemi della prestigiosa maison non termineranno con il tavolo di martedì 23 marzo. L’attenzione di tutti è mirata anche alla scadenza cruciale del 15 aprile, quando scadono i termini per il deposito del piano concordatario. E non solo, a dirla tutta.
I tempi stringono anche per capire le intenzioni del fondo arabo-londinese che ha acquisito la maggioranza del pacchetto azionario della Corneliani: una operazione da 20 milioni verso la famiglia, dei quali allo stato attuale risultano versati appena 3. Gli altri 17 hanno come scadenza tecnica il prossimo giugno. Ogni previsione su quello che avverrà tra due mesi e mezzo è indebita e arbitraria, né l’amministratore delegato Brandazza né i diretti rappresentanti del fondo ne hanno mai fatto parola durante i tavoli con i sindacati. Allo stato dell’arte si preferisce considerare come positivo il fatturato realizzato in questi mesi, pru fra gli impedimenti della pandemia.