CASALMAGGIORE/VIADANA Ancora buone notizie per l’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore e, più nello specifico, per il reparto di cardiologia da tempo sotto organico. A sopperire a questa mancanza saranno, infatti, gli studenti della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Parma grazie ad un accordo stretto tra l’Asst di Cremona e l’Università. Medici in più, dunque, ma non solo: le cardiologie di Cremona e dell’Oglio Po hanno ricevuto in dotazione dieci elettrocardiografi tascabili di ultima generazione che saranno un valido alleato nel monitoraggio dei pazienti con aritmia e fibrillazione atriale. Potranno partecipare attivamente alle attività mediche, di reparto, day hospital, ambulatoriali, all’esecuzione di manovre strumentali specifiche, frequentare laboratori diagnostici e, per le discipline chirurgiche, partecipare all’attività operatoria: in questo saranno in prima linea gli studenti della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Parma. La convenzione firmata da Asst ed Università avrà una durata di cinque anni. Un accordo che permette, da un lato, agli specializzandi di approfondire e migliorare la propria preparazione e, dall’altro, al reparto di Cardiologia di sopperire ad un problema di organico che da tempo si trascina e che la scorsa estate aveva imposto il trasferimento del reparto in quello di Rianimazione. Una boccata d’ossigeno, dunque, dopo che la Cardiologia ha visto anche l’arrivo del nuovo primario Luigi Moschini. Le buone notizie per l’Oglio Po non finiscono, però qui: Pfizer questa settimana ha consegnato cinque elettrocardiografi tascabili di ultima generazione. «Le nuove tecnologie sono un prezioso alleato per la medicina – spiega Moschini, direttore della Cardiologia di Oglio Po -. ci aiutano a conoscere a fondo il paziente e indagare in modo approfondito il suo stato di salute. I dispositivi saranno utili per diagnosticare aritmie e tenere sotto controllo lo stato di salute di pazienti in terapia farmacologica o che già hanno avuto ictus o un attacco ischemico transitorio. Oltre ad essere di piccole dimensioni, questi dispositivi, assicurano un’ottima rilevazione.