MANTOVA – Gli interventi di ripristino ed adeguamento del ponte sul fiume Oglio tra Marcaria e San Martino sono ora realtà: la Provincia di Mantova ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica. L’opera costerà complessivamente 1.564.000 euro di cui il 50% finanziati dalla Regione.
La Provincia, nell’ambito di una campagna conoscitiva sullo stato di conservazione e adeguatezza delle principali strutture, aveva inserito il ponte tra Marcaria e San Martino dall’Argine – lungo la Sp 78 – tra i ponti principali presenti sul territorio virgiliano e bisognosi di interventi (il territorio chiedeva da tempo un intervento sulla struttura). Uno studio che, comunque, come evidenziato da Palazzo di Bagno, non ha messo in luce un quadro grave (considerata l’età dell’opera) in termini di ammaloramento dei calcestruzzi; tuttavia il degrado si manifesta con distacchi di copriferro ed efflorescenze in zone localizzate. Uno stato, quello del ponte che, più in generale, mostra un diffuso stato di carbonatazione del calcestruzzo, indicatore di uno stato di attivazione della corrosione delle armature.
Obiettivo dei lavori predisposti dalla Provincia è, dunque quello di migliorare la resistenza strutturale del ponte sia in termini sismici che statici. L’intervento consisterà. infatti, nel ripristino ed adeguamento della struttura.
Un’opera importante, quella sull’infrastruttura, anche in termini di spese: la sistemazione del ponte sul fiume Oglio richiederà, infatti, una spesa complessiva di 1.564.000 euro di cui metà finanziata da Regione Lombardia con 782.000 euro sull’annualità 2022 nell’ambito del “Finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria per il conseguimento di condizioni di maggiore efficienza e sicurezza di ponti stradali, loro pertinenze e opere connesse da destinarsi a città metropolitana di Milano e alle province”. La parte restante dei costi è, invece, candidata a finanziamento ministeriale.
L’opera è inserita all’annualità 2022 del programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023 della Provincia.
Con l’eventuale ribasso d’asta, a seguito dell’appalto, anche se superiore al 5%, verrà utilizzato per il 50 % (parte di cofinanziamento non Regionale), così come previsto da Palazzo di Bagno, per la realizzazione delle opere complementari previste nel progetto.
Un intervento dunque tanto importante quanto atteso dai cittadini e più volte richiesto anche dai sindaci del territorio per garantire la sicurezza dei cittadini.