OGLIO PO «La Lombardia prenda da esempio quanto sta accadendo in Emilia Romagna per riaprire il punto nascita dell’Ospedale Oglio Po»: è l’auspicio espresso nella giornata di ieri dal consigliere regionale pentastellato Andrea Fiasconaro affinché in futuro possa riaprire anche il punto nascita del nosocomio locale.
Nella proposta emiliana rivolta al Dicastero della Salute tramite un apposito protocollo, l’esponente del Pirellone individua importanti possibilità affinché sia rivisto l’impianto legislativo che aveva indicato i paletti, numeri alla mano, per l’apertura e la chiusura dei punti nascita: «Gli emiliani hanno proposto al Ministero un protocollo realistico per riaprire ben quattro presidi sotto i 500 parti in territori distanti da città capoluogo e mal collegati. Il Ministero – sottolinea Fiasconaro – vede favorevolmente la revisione dei criteri per l’apertura dei punti nascita. Francamente non capiamo perché la Lombardia – afferma l’esponente del M5S – non abbia mai difeso fino in fondo quel presidio e non abbia fatto nulla per rafforzare i servizi di rete su cui avevano preso un impegno preciso. Ci auguriamo che l’assessore regionale alla sanità Giulio Gallera voglia ridare speranza a tutti coloro che negli ultimi mesi hanno chiesto a gran voce che tornino a nascere i bambini all’Oglio Po».
In chiusura il consigliere regionale ha ribadito nuovamente le ripercussioni sui cittadini derivanti dalla contrazione dei servizi nel comprensorio: «L’area che serve è periferica e la chiusura del punto nascite oltre è un danno e un grave impoverimento del territorio. Chi dà la vita e cresce i suoi figli su questa terra non è un cittadino di serie B e merita servizi che equilibrino i disagi territoriali. Non è chiudendo i punti nascita che si mantengono vivi i territori», conclude Fiasconaro.