Quasi un secolo di storia in mostra nel museo Cleca di San Martino

SAN MARTINO  – Dal 1939 fino ad oggi – ormai verso la fine del 2025. Quasi un secolo di storia da ieri fa bella mostra di sé nel museo della Cleca San Martino. E non si tratta solamente della storia della celebre azienda alimentare, ma di una storia più ampia. La storia del paese dove la Cleca nel 1939 nacque e dove tutt’oggi opera, ma anche un po’ la storia dell’Italia, con i simboli e i segni di ciò che era allora, di ciò che è stata nel corso dei decenni successivi e di ciò che è oggi – con abitudini, tradizioni, usi e costumi e modo di intedere gli alimenti e i prodotti dolci e da forno.
Il museo inaugurato ieri contiene immagini, foto, prodotti (dal mitico budino San Martino fino a tutta la gamma di prodotti che si è aggiunta negli anni), i primi macchinari di produzione, le storiche pubblicità e gli ultimi spot apparsi in televisione.
Nel corso dell’inaugurazione, cui era presente anche il presidente di Confindustria Fabio Viani, sia l’amministratore delegato Carlo Zanetti sia il docente Giuliano Bergamaschi, pedagogista della Nazionale italiana di pallavolo maschile originario proprio di San Martino, hanno voluto ricordare la passione che ha sempre animato l’azienda, sottolineando la necessità di fare squadra per ottenere risultati.
«Negli ultimi due anni – sono state le parole di Barbara Compagnoni, presidente nonché marketing e communication manager di Cleca – abbiamo raggiunto traguardi che ci rendono orgogliosi: la certificazione per la parità di genere, l’ampliamento delle politiche di welfare e il rafforzamento dei legami con le comunità. Tutto questo conferma la nostra convinzione che un’azienda non debba generare valore solo per se stessa, ma sia naturalmente chiamata a contribuire al progresso della società. La crescita economica assume davvero senso solo se accompagnata da inclusione, equità e benessere diffuso. Per noi – ha sottolineato Compagnoni – sostenibilità significa coniugare innovazione, tradizione e responsabilità sociale. È il prisma attraverso cui osserviamo il mondo nelle sue diverse dimensioni: ambientale, economica e sociale, quest’ultima indissolubilmente legata al valore dell’inclusività. E tra tutte, la più importante resta quella umana, perché senza la cura e la valorizzazione delle persone non può esserci futuro.
«Il nostro legame con il territorio si traduce con azioni misurabili: prodotti alimentari donati, donazioni a favore di associazioni e un rapporto stretto con le scuole. I risultati economici, insieme agli investimenti in welfare e comunità, dimostrano che la sostenibilità non è un vincolo ma un fattore di competitività. Solo così – ha concluso la presidente del gruppo – la nostra crescita può avere un impatto positivo su tutti gli stakeholder. Le sfide nel nostro settore sono sempre più complesse ma continuiamo ad affrontarle con fiducia grazie ad una visione che coniuga radici e futuro».
All’evento erano presenti anche il presidente dalla Provincia Carlo Bottani e il sindaco Alessio Renoldi: è stata anche l’occasione per la consegna del riconoscimento per i vent’anni di lavoro in Cleca a Dario Gandolfi e delle borse di studio agli studenti più meritevoli.