MONZAMBANO – Quindici anni di violenze fisiche e psicologiche culminate nella mattinata di Pasqua in una nuova, ennesima, violenta lite. Una situazione cui la donna ha trovato il coraggio di ribellarsi chiedendo aiuto alla polizia locale che ha arrestato il marito violento con l’accusa di violenza domestica.
Erano circa le 8.40 di domenica quando in un’abitazione di Monzambano una donna, 50 enne, chiedeva l’intervento della polizia locale, perchè picchiata dal marito. Una lite, quella scoppiata mattina di Pasqua, nata per futili motivi ma che ancora una volta vedeva la donna vittima delle continue vessazioni del marito, anch’egli 50enne: la coppia, di origine serba, vive a Monzambano dal 2001. Una lite culminata in una violenza che nemmeno il figlio 25enne della coppia, che risiede nello stesso appartamento, era riuscito a sedare, molto probabilmente anche lui vittima della ferocia del padre.
Violenze fisiche e psicologiche che l’uomo, un operaio, negava davanti agli agenti della polizia locale arrivata in soccorso della donna. Dal racconto fornito dalla moglie e dal figlio emergevano, però, reiterati soprusi e vessazioni da parte dell’uomo: violenze che si potraevano ormai da circa quindici anni. Anni di sofferenze e dolori a cui nè la donna, nè il figlio della coppia erano mai riusciti a ribellarsi liberandosi così dall’inferno che era diventata la loro casa e la convivenza con l’uomo.
Gesti violenti che il 50enne avrebbe, stando ai racconti raccolti dagli inquirenti, rivolto anche al figlio – anche quando ancora bambino – che proprio domenica avrebbe cercato di fermare il padre durante l’ennesimo episodio di rabbia.
Una catena di dolore e soprusi finalmente spezzata dalla donna che in passato non si sarebbe mai rivolta a nessuno per chiedere aiuto.
Il marito, intanto, così come previsto dalle cosiddetta legge del “Codice Rosso” è stato arrestato e portato nella Casa Circondariale di via Poma, a Mantova. (g.b.)