Rissa nel cuore della notte: finiscono in ospedale un italiano e un magrebino

HINTERLAND – Se le sono date di santa ragione, al punto che quando i carabinieri sono intervenuti hanno trovato ogni centimetro del pavimento imbrattato di sangue. La rissa ha svegliato l’intero quartiere Casotti, alle porte di Nogara, purtroppo non nuovo a episodi del genere. L’episodio, che ha tutta l’aria di un regolamento dei conti, si è verificato intorno alle 4 dell’altra notte, quando  B.N. , 38enne residente a Sanguinetto, si è presentato improvvisamente davanti alla porta di casa di  H.Y. , 27enne di origine marocchina già noto alle forze dell’ordine – e anche nel Mantovano – per la sua attività di spaccio. Dalle parole alle mani il passo è stato brevissimo. Ma a colpire è stata la brutalità con cui i due hanno cominciato ripetutamente a colpirsi, tanto da fare accorrere in strada tutti i vicini. «Si stanno ammazzando – ha urlato una donna -. Fermateli!». Tutt’a un tratto, il nordafricano ha impugnato un martello, con cui però non è riuscito a colpire il litigante. Ancora da chiarire i motivi che hanno innescato la furiosa rissa tra i due e cos’abbia spinto il 38enne a raggiungere il civico 51 di via Casotti all’orario decisamente insolito. Solo l’intervento delle pattuglie dei carabinieri di Nogara supportate dall’unità Radiomobile di Villafranca hanno evitato il peggio. Pieno di lividi e sanguinante, l’italiano è stato trasportato dal 118 all’ospedale Mater Salutis di Legnago con una prognosi di 30 giorni. Lo straniero, più o meno nelle stesse condizioni, è stato invece trasferito al Magalini di Villafranca: per lui la prognosi è di 20 giorni. Nel frattempo le indagini dei militari dell’Arma sono proseguite e hanno portato al ritrovamento, all’interno dell’abitazione del marocchino, di 12 grammi di cocaina e di un bilancino di precisione. Il giovane è stato così arrestato. Lo stesso nordafricano era finito qualche mese fa all’attenzione delle cronache locali per i ripetuti maltrattamenti, conditi di botte, al proprio cane, che in seguito gli era fortunatamente stato sottratto dai volontari delle associazioni animaliste.

Matteo Vincenzi