SUZZARA Una coltellata in pieno petto, all’altezza dello sterno. Un gesto disperato, probabilmente un tentativo di farla finita dopo aver colpito più e più volte l’ex moglie con quella stessa lama. Si trova ancora ricoverato all’ospedale di Mantova il 48enne Artan Tafa, di origine albanese, dove i medici lo stanno curando dalla ferita che molto probabilmente si è autoinferto al culmine di un pomeriggio di follia. «Sono costernato, non so cosa stavo facendo», avrebbe poi detto, nella giornata di ieri, ai suoi avvocati Luca Faccin e Sonia Bussolotti, che l’hanno raggiunto nella tarda mattinata di ieri nelle stanze del pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma.
Pronto soccorso nel quale per tutta la giornata di ieri sono rimasti di stanza almeno quattro o cinque carabinieri. Obiettivo: piantonare il 48enne, ricoverato al Poma e in stato di arresto con l’accusa di tentato omicidio aggravato dal legame, in fase di dissoluzione, tra lui e la sua ex moglie, la 37enne, pure lei di origine albanese, Nurije Xhafa. I due, infatti, vivono ormai separati (lui a Polesine di Pegognaga e lei a Palidano di Gonzaga) e sono in fase di divorzio.
Le condizioni di lui non sono disperate, ma in ogni caso necessitano del controllo dei medici. Tanto che nella giornata di domani il 48enne verrà raggiunto in ospedale dal giudice per l’udienza di convalida dell’arresto. Pure la donna è al Poma: non in pericolo di vita, ma le sue condizioni cliniche rimangono molto serie.
A quanto pare l’uomo, nel pomeriggio di lunedì, non avrebbe seguito la moglie, ma l’avrebbe incontrata casualmente in via Giordano Bruno. Qui l’avrebbe raggiunta per parlare proprio del divorzio in corso e ne sarebbe nata prima un’accessisima discussione, poi l’aggressione a colpi di lama.
«Sono costernato, non sapevo quel che stavo facendo», avrebbe poi spiegato ieri ai due avvocati di fiducia il 48enne. Perché l’uomo avesse con sé il coltello con il quale ha colpito la moglie, probabilmente lo spiegherà al giudice durante l’interrogatorio di domani mattina.
La donna, dal canto suo, prima di venire aggredita e ferita in modo grave dall’ex marito, si stava recando negli uffici della Cgil di via Giordano Bruno. Per chiedere gli alimenti? Per alcune pratiche riguardanti il proprio lavoro? Anche su questi aspetti stanno lavorando i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Gonzaga che, coordinati dal maggiore Francesco Garzya, stanno indagando a fondo sull’episodio.
Una coltellata in centro al petto: Lui: “Non mi rendevo conto di nulla”
Domani il giudice in ospedale per la convalida