MANTOVA La bellissima vittoria contro Treviglio, i riflettori su Thompson e le grandi prove di Ferrara e Laganà hanno fatto passare un po’ in secondo piano un aspetto che, in realtà, è tutt’altro che secondario. Domenica è iniziata a tutti gli effetti la prima stagione di Gennaro Di Carlo con una squadra plasmata fortemente anche da lui, a differenza della precedente, dove aveva ereditato in corsa il lavoro del predecessore Di Paolantonio. L’anno scorso aveva aggiustato, ora invece ha potuto costruire. La differenza tra questi due approcci è molto diversa e sul campo verrà poi tradotto quello che è il “Di Carlo pensiero”.
Il laboratorio del precampionato ha condotto a un esordio vincente. Il coach biancorosso parla degli Stings versione 21/22 e di quali sono i punti di rottura rispetto alla stagione 20/21: «Alcuni sono già evidenti – afferma Di Carlo – . In pre season abbiamo segnato tantissimi punti in transizione e in contropiede. A livello statistico ne abbiamo timbrati circa una trentina in questo modo, tra contropiedi primari e secondari. Questa è una caratteristica già oggi molto evidente. Un altro aspetto su cui ho lavorato molto, sia per le caratteristiche del gruppo che per esigenze di roster, riguarda alcuni temi tattici. Per esempio, mettere le guardie vicine a canestro e avere i lunghi sul perimetro. È una soluzione che per ora sta funzionando, ma ovviamente durante il campionato le squadre non staranno a guardare e prenderanno contromisure per non subire in modo passivo il nostro modo di giocare. Insomma, è una situazione in divenire. Questi sono i nostri punti di partenza. Ma poi, in base alle contromisure che le avversarie adotteranno, dovremo essere bravi a trovare dinamiche, soluzioni e fluidità in modo che questo ritmo non si interrompa».
Il precampionato ha rallentato un po’ il processo ma Di Carlo è ottimista: «Siamo in ritardo nello sviluppare determinati temi per quelle che sono le caratteristiche della squadra – conclude – . E poi dovremo sviluppare tutte le soluzioni tecniche per rispondere alle contromosse che le difese avversarie faranno nel corso delle partite. Questo è un processo che va allenato e migliorato, però mi aspetto che anche grazie alla comprensione del gioco e alla qualità dei giocatori che abbiamo, riusciremo a velocizzare questo percorso e recuperare terreno».