MANTOVA «I derby non si giocano, si vincono»: Felipe Donadoni vuole dimenticare alla svelta il mezzo passo falso del Saviatesta a Rovereto e pensa già al derby di domani al Neolù con l’Olimpia Verona. Ma cosa non ha funzionato contro i trentini? Un pareggio doloroso, che ha fatto perdere il primo posto ai biancorossi, a vantaggio dell’ex coinquilina Mestre.
«C’è stato indubbiamente un calo di attenzione nella fase difensiva – spiega l’italobrasiliano -: loro con noi hanno fatto la partita della vita, spinti da un pubblico molto numeroso e caldo. Queste situazioni di solito esaltano anche noi, però avremmo dovuto essere più attenti e precisi. Perché la vittoria ci è sfuggita di mano proprio per dettagli». In cosa il Saviatesta avrebbe potuto fare meglio? «Il ruolino di marcia ci dice che ci sono stati “fatali” gli scontri diretti. Quelli stanno decidendo, per ora la classifica». Ora un testa-coda con i veronesi, ma da non sottovalutare, anche alla luce della difficile gara dell’andata: «E’ pur sempre un derby, una partita dura, sappiamo che la classifica non conta in questi casi». Il fatto di giocare al Neolù può darci qualcosa in più: «Speriamo che ci sia tanta gente: un palazzetto pieno di tifosi ti dà sicuramente una spinta ulteriore». Donadoni spera di essere utile anche in fase conclusiva: «Finora ho fatto 5 gol, mi aspettavo di meglio: voglio rimediare».