MANTOVA Nemmeno il tempo di smaltire la delusione per la mancata qualificazione alla finale play off, che per il Saviatesta Mantova c’è subito una grana da gestire. La questione NeoLù. Il bando per il rinnovo del palazzetto di Lunetta è stato vinto dalla società sportiva dilettantistica High Five. Stesso punteggio per la parte economica, mentre ballano 10 punti per il punteggio tecnico. E ora si apre un problema enorme, che mette a repentaglio il futuro del club biancorosso, che negli ultimi 4 anni ha militato tra Serie A e Serie A2, con l’obiettivo di affrontare un campionato di A2 Elite da protagonista, in un contesto professionistico. «Se entro il 15 giugno non troviamo un campo – ha spiegato ieri Cristiano Rondelli – siamo costretti a lasciare tutto e a cedere il titolo sportivo. Qualcuno ci dia una mano». È una vera e propria corsa contro il tempo in casa Saviatesta perché entro il 15 giugno andrà formulata una pre iscrizione in cui le società hanno l’obbligo di inserire il campo di gioco. Saviatesta che quindi deve fornire a stretto giro risposte alla Divisione Calcio a 5, ma non solo. Anche ai propri tesserati, ovvero a giocatori e staff tecnico della prima squadra, ma anche alle famiglie dei ragazzini che compongono il Settore Giovanile: Under 19, Under 15, da poche settimane Campione Regionale, Under 13, attività di base, squadra femminile e Città di Mantova, che milita in Serie D. La società biancorossa ha chiesto un incontro urgente con il sindaco Mattia Palazzi per fare chiarezza, al quale probabilmente parteciperà anche una rappresentanza del Ccmc, che ha seguito con passione le gare interne dei biancorossi nell’ultima stagione. Ad oggi le alternative al NeoLù sarebbero il palazzetto di Suzzara (con complicazioni logistiche importanti); oppure il pala Sguaitzer, ma cosa direbbero gli Stings? Situazione davvero critica, che si spera possa essere risolta, perchè sarebbe fondamentale mantenere una squadra d’alto livello in città e sul territorio virgiliano.