MANTOVA Sono ben 40, cifra tonda, le società mantovane che hanno firmato il documento inviato alla Delegazione nel quale richiedono chiarimenti in merito all’attuazione dei protocolli anti-Covid (responsabilità dei presidenti, quarantena e trasporto dei minori i nodi più intricati da sciogliere) e che rinnovano alle Federazioni l’appello, per ora inascoltato, a rinviare l’inizio dell’attività ufficiale. Le società sono Porto, Serenissima e Sermide (1ª Categoria), Futura, S.Egidio S.Pio X, Casteldariese, Roverbellese, Dinamo, Villimpentese, Union Team, Robur, Poggese, Quistello, Borgo Virgilio, Castellucchio, Ostiglia, Rapid Olimpia, La Cantera, Medolese, Rapid United, Acquanegra (2ª Categoria), Juniors Cerlongo, Boca Juniors, Voltese, Mantovana, River, Pegognaga, Buscoldo, Guidizzolo, Segnate, Moglia, Cavrianponti (3ª Categoria), Curtatone, Monzambano, Redondesco, Casalmoro, Marmirolo, Oratorio San Giuseppe, Castellana (settore giovanile) e Mantova (femminile).
La River ha inviato una lettera in Delegazione lamentando che «molti sono i punti irrisolti cui non siamo in grado di trovare soluzioni senza indicazioni precise ed attuabili. Fino a che non ci saranno idonee condizioni per iniziare l’attività sportiva in sicurezza, la River si vede costretta a non effettuare nessun tipo di attività e non potrà partecipare a nessuna gara ufficiale». In casa Segnate, invece, il presidente Sergio Codifava ha firmato il “documento dei 40” come ultimo atto da massimo dirigente, per poi rassegnare le dimissioni «irrevocabili» in contrasto con lo staff tecnico della squadra che ha iniziato gli allenamenti senza la sua autorizzazione.
Lo Sporting Club, dal canto suo, prima società a fermarsi, appoggia l’iniziativa delle “consorelle”, ma intanto scende dall’Aventino e per la ripresa degli allenamenti di prima squadra (martedì 1 settembre) e Juniores Regionale (mercoledì 2) ha predisposto uno speciale protocollo interno che prevede l’effettuazione dei test sierologici di autocontrollo. «In accordo con i giocatori – spiega il vice presidente Salvetti – abbiamo deciso di ripartire, cercando di garantire a tutti i nostri tesserati la massima sicurezza. Per i test ci avvarremo di un infermerie professionale. Non abbiamo la pretesa, da soli, di risolvere il problema, ma crediamo che tutte le società debbano fare il possibile per ripartire in sicurezza e limitare il contagio. Anche per questo non faremo amichevoli e attendiamo eventuali altre istruzioni dalla riunione in programma settimana prossima tra i vertici del Crl e gli organi lombardi del Cts».