MANTOVA Si fa un gran parlare da almeno tre o quattro mesi, tra gli addetti ai lavori, di un possibile accordo, da formalizzarsi in estate, tra San Lazzaro e Curtatone. Non una fusione, come erroneamente va dicendo qualcuno, ma un’intesa comunque ad ampio spettro che sfrutterebbe i titoli di Promozione e Prima Categoria per lo sviluppo di un settore giovanile in sinergia, specialmente nell’agonistica. Nulla di nuovo, o di nuovissimo, visto che già una decina di anni fa, con dirigenze diverse, si era proceduto ad un accordo simile, anche se più limitato.
Le tante problematiche del calcio di oggi favoriscono questo tipo di intese. A tutela di tutte le parti interessate bisogna dire e ribadire chiaramente che ancora non c’è nessun accordo “nero su bianco” preso, ma che si sia parlato in maniera anche piuttosto fitta nelle ultime settimane, nessuno può negarlo.
Cosa manca allora? Banalmente (ma mica tanto) la salvezza delle rispettive prime squadre: i play out del San Lazzaro sono certi, con tutto il codazzo di polemiche com’è normale che sia, dopo il pareggio col Suzzara. Altamente probabili quelli del Curtatone, che ha ancora la possibilità di allungare sul Torrazzo, ma che ha un’ultima giornata davvero molto poco favorevole davanti. Quando si è cominciato a discutere, le classifiche erano nettamente migliori, e le retrocessioni non erano nemmeno considerate. Non vanno trascurate nemmeno le volontà delle amministrazioni comunali, con le quali le parti avrebbero già anticipato il progetto: tanti campi e tante concessioni da far combaciare. Tutti devono essere d’accordo. E nel caso peggiore? Il destino comunque sembra essere quello di rimanere vicine, anche se i termini, in questa circostanza, potrebbero essere ridiscussi, o l’accordo addirittura rinviato di una stagione.