Marmirolo Assente per motivi di lavoro domenica scorsa nel derby contro l’Asola, Mirko Boselli, uomo rappresentativo e cannoniere del Marmirolo, assieme ad Amadou Ndiaye, carica i suoi in vista dei prossimi impegni, che lo vedranno nuovamente in campo, a dare una mano per la corsa salvezza dei neroverdi. L’analisi dell’attaccante: «Quello con l’Asola più che un derby era per noi un incontro fondamentale, un crocevia. La situazione per noi è difficile comunque, ma una vittoria domenica scorsa sarebbe stata una potente iniezione di fiducia. Ora la situazione è davvero difficile. Pensiamo al prossimo match con l’Ome».
I tre punti possono fare miracoli…
«Certo. Ma per prima cosa occorre farli, comunque dobbiamo anche sperare che le squadre che ci precedono perdano colpi. Per ora, purtroppo, non è così. Questa situazione nasce da lontano: esattamente dall’estate, quando il tiramolla Promozione o Prima si è risolto a ridosso dell’inizio del campionato, quando la società ha dovuto fare tutto in fretta, pur avendo preparato il terreno per un eventuale ripescaggio. C’è da dire anche che molto spesso la fortuna si è girata dall’altra parte. E’ un campionato nato male, come si dice».
La società vi è vicina?
«Sempre e comunque: vicina e puntuale, non sempre nel calcio è così».
Mister Bozzini è alla prima esperienza da capoallenatore in una prima squadra…
«Di allenatori ne ho visti parecchi, ma di preparati come Bozzini ne ho visti pochissimi. Sarà anche un debuttante, e non si direbbe che lo sia, ma ha imparato alla svelta».
Ora cosa serve per evitare la retrocessione?
«Un autentico miracolo. Nel calcio a volte succede, per cui andremo in campo sempre per vincere, i conti si faranno alla fine del campionato».
Al termine del campionato si devono giocare ancora 9 gare. Realisticamente, il Rullo difficilmente eviterà i play out. Ma il regolamento dice che se tra le due squadre che si devono incontrare vi sono più di sei punti di distacco, la gara non si gioca e la peggiore in classifica viene retrocessa direttamente. Il Rullo dovrà riprendere a correre, per non ritrovarsi virtualmente retrocesso. (gi.bo.)