MANTOVA Un altro pezzo pregiato del Mantova è stato confermato. La notizia circolava già da diversi giorni, ma ieri è diventata ufficiale. Antonio Fiori ha rinnovato di un altro anno il suo contratto in scadenza a giugno 2026. Per l’attaccante biancorosso si tratta di un attestato di stima da parte della società, vista anche l’ottima stagione che lo ha visto protagonista con la maglia dell’Acm. Per lui un totale di 33 partite giocate, condite da 9 gol e 5 assist che lo hanno consacrato come il secondo miglior realizzatore del Mantova. Come primo anno tra i professionisti, mica male…
Antonio, la società ha deciso di “blindarti”…
«Sono felicissimo, anche se in parte me lo aspettavo. Avevo già firmato lo scorso anno fino al 2026, ma ora che giocherò con questa maglia un altro anno, non sto più nella pelle».
Sei entrato in punta di piedi, ma ti ci è voluto poco per caricarti il peso dell’attacco sulle spalle…
«Sinceramente non me lo aspettavo. È stata una bellissima stagione, sia da parte mia che della squadra. Al primo anno tra i professionisti, non avrei mai creduto di poter fare così bene».
Ora la sfida si fa più grande, sei pronto?
«Assolutamente sì. So che sarà tosta, visto che sono scese Sassuolo, Salernitana e Frosinone. In più è salito il Cesena che è un’ottima squadra con una grande storia. Ma, dal canto nostro, anche se sono 14 anni che non affrontiamo la B, non abbiamo nulla da temere. Dovremo giocare come sappiamo, senza patemi e grossi dilemmi».
Per te, come per gli altri giovani, sarà un palcoscenico importante la B…
«Sicuramente. Sono sicuro che, se faremo bene, si potranno aprire per noi tanti portoni».
Dopo i prolungamenti al 2027 di Wieser, Fedel e Radaelli, è arrivato il tuo turno. Un segnale chiaro?
«Penso che il Mantova creda molto nei suoi giovani. Qui mi sento a casa perché ho la possibilità di sbagliare e imparare dai miei errori».
Durante la stagione, c’è stato un momento particolare che ti ha colpito?
«Ricordo quando eravamo in hotel a vedere il Padova contro il Lumezzane. Dopo il fischio finale è scoppiato il delirio: eravamo in Serie B. L’altro ricordo che mi porterò sempre nel cuore è il 5-0 rifilato proprio al Padova all’Euganeo».
Che rapporto hai con mister Possanzini ed il direttore Botturi?
«Sono due persone bravissime che mi aiutano e spronano di continuo. Mi hanno sempre dato una mano nei momenti di difficoltà. Abbiamo un rapporto molto bello e professionale. So che, se un giorno avessi mai bisogno, anche per questioni extra campo, potrò contare sul loro supporto».
Tra le 19 rivali, quale sfida ti incuriosisce più delle altre?
«Essendo romagnolo, ti dico quella col Cesena. Sono cresciuto lì e non vedo l’ora di giocarci contro. Ma anche quelle con Salernitana e Sampdoria mi stuzzicano perché hanno giocato in A».
Durante le vacanze, ti sei sentito con qualche tuo compagno?
«Certo! Con Wieser, Radaelli, Fedel, Bragantini e Sonzogni ci sentiamo spesso. Siamo un bel gruppo».