MANTOVA Le prime due amichevoli del Mantova hanno lasciato sensazioni positive, benchè poco attendibili. O comunque da comprovare nelle prossime partite, decisamente più impegnative. I test con la Rotaliana e la versione baby del Castiglione sono stati l’occasione per riprendere confidenza con gli schemi di Possanzini, soprattutto in fase di costruzione e di finalizzazione. È piaciuta di più la gara col Castiglione, e non solo per il maggior numero di gol (13 contro i 6 rifilati alla Rotaliana). Contro gli aloisiani i biancorossi sono apparsi più in palla, dando loro per primi la sensazione di divertirsi. Verticalizzazioni, scambi rapidi, tocchi pregevoli, magari in qualche caso azzardati, però segnali del tentativo di alzare la qualità della manovra e la sua imprevedibilità.
Tra i nuovi, il più convincente è apparso Falletti, proprio per la volontà di trovare al più presto l’intesa migliore con gli attaccanti. Majer ha disputato solo il match con la Rotaliana, limitandosi a una regia ordinaria. Marras, sempre schierato nel secondo tempo, ha fatto intuire una discreta potenzialità. Giudizio sospeso per i difensori Castellini e Pittino, in attesa di avversari più impegnativi. Tra i “vecchi”, è partito in… quarta (è proprio il caso di dirlo) bomber Mancuso, autore di quattro reti in 45 minuti al Castiglione: l’estate scorsa ha avuto il suo bel daffare nell’entrare in sintonia col gioco di Possanzini, stavolta c’è tutto per ingranare da subito. Bene i giovani: da Radaelli a Fiori, da Bragantini a Wieser, tutti apparsi irrobustiti nella struttura fisica, a dimostrazione di un lavoro mirato non solo al perfezionamento tecnico. Si attendono repliche nel prossimo fine settimana, contro Genoa e Arezzo.







































