Calcio Serie B – Possanzini vs Inzaghi: Mantova-Pisa è sfida tra ex bomber

Davide Possanzini
Davide Possanzini

MANTOVA Mantova-Pisa, che andrà in scena sabato alle 15 al Martelli, sarà sfida tra bomber. Non però i vari Mancuso, Bragantini, Bonfanti e Tramoni, giusto per citare i marcatori più prolifici delle due squadre. No, qui si vola un po’ più in alto perchè la sfida in questione si consumerà in panchina, tra due allenatori che, in proporzioni e in palcoscenici diversi, da calciatori sono stati eccellenti uomini d’area: Davide Possanzini e Filippo Inzaghi. Nessuno, nelle rispettive squadre, sembra avere la stoffa per ricalcarne i passi. Ed è un paradosso, se pensiamo al privilegio di cui gli attaccanti di Mantova e Pisa godono nell’avere come allenatori due ex bomber di quel calibro. Ma tant’è.
La storia di Inzaghi è nota ai sassi. Stiamo parlando di uno degli uomini d’area più implacabili della storia del calcio italiano. Campione del mondo 2006, per lui parlano le 316 reti segnate tra club e nazionali. Ha fatto la fortuna di Milan e Juventus dopo essersi rivelato con le maglie di Leffe, Verona, Piacenza, Parma e Atalanta. Oltre al titolo mondiale azzurro, la sua bacheca annovera tre scudetti, due Champions, una Coppa del mondo per club, due Supercoppe europee e tre italiane, e tanto altro ancora. Possanzini non ha mai raggiunto quei livelli, ma ovunque è andato ha (quasi sempre) lasciato il segno: dai tempi del Varese in C2 alle esperienze in B con Reggina, Sampdoria, Catania e, soprattutto, Brescia dov’era soprannominato “Re David”.
Inzaghi e Possanzini hanno tre anni di differenza (classe ’73 il primo, ’76 il secondo), ma entrambi hanno appeso gli scarpini al chiodo nel 2012. Per il primo una scelta naturale, per il secondo obbligata da un problema al cuore. Subito si sono messi in gioco come allenatori nelle giovanili: gli Allievi del Milan per “Pippo”, quelli del Brescia per “Pos”. Poi i percorsi si sono diversificati: Inzaghi si è presto (troppo presto) messo alla prova guidando il Milan, mentre Possanzini ha preferito “studiare” da vice, seguendo Zerbi a Foggia, Palermo, Benevento, Sassuolo e Donetsk. Dopo il ritorno nel vivaio del Brescia e la brevissima esperienza come allenatore della prima squadra (due partite), ecco l’occasione col Mantova. Sfruttata come meglio non poteva. Per contro, scottato dalla deludente stagione col Milan, Inzaghi ha dovuto ripartire dalla C. Ha ottenuto due promozioni, col Venezia in B e il Benevento in A. Sul suo conto anche una retrocessione e tre esoneri. Quest’anno prova a riportare il Pisa in Serie A, dove manca dai tempi di Anconetani (stagione 1990-91). Sabato Possanzini e Inzaghi si ritroveranno per la prima volta l’uno contro l’altro da allenatori. Fossero in campo, non finirebbe certo 0-0. Ma anche in panchina sarà una bella sfida.