MANTOVA La bomba è stata sganciata. Dopo giorni di avvertimenti, con sterili botta e risposta a mezzo stampa con la Lega Pro, l’Assocalciatori ha rotto gli indugi e proclamato lo sciopero per la prima giornata di campionato, in programma nel prossimo week-end. “L’Associazione Italiana Calciatori – così si legge nel comunicato – , preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con la Lega Pro sul regolamento del minutaggio dei giovani e l’abolizione delle liste dei giocatori utilizzabili nel campionato di Serie C, conferma che i calciatori non scenderanno in campo nella prima giornata di campionato fissata per sabato 26 e domenica 27 settembre prossimi. L’azione di protesta nasce dall’inspiegabile passo indietro della Lega Pro, rispetto al regolamento in vigore nella precedente stagione sportiva, relativo alla reintroduzione di limitazioni, sostanzialmente obbligatorie, dell’utilizzo di un numero massimo di calciatori professionisti”.
Raggiunto da ItalPress, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli si è così espresso: «Lo sciopero è un errore micidiale. La sensazione è che manchi la consapevolezza della situazione attuale, visto che si indice uno sciopero su temi che possono portare al crac del calcio italiano: lavoreremo per riannodare i fili della situazione e per far capire la necessità della sostenibilità complessiva del sistema in un momento difficile». Quindi, da un lato ferma condanna all’azione dell’Aic ed alle sue motivazioni; dall’altra disponibilità a trovare un punto d’incontro per scongiurare il blocco della prima giornata.
Da Mantova nessun commento. La squadra continua a preparare la trasferta di domenica a Fermo, ma ovviamente segue con interesse gli sviluppi della questione. Idem la società. Tutti confidano in un compromesso, che consenta perlomeno di partire. In attesa di un accordo definitivo che accontenti entrambi le parti (Lega Pro e Aic). Lo spauracchio dello 0-3 a tavolino ventilato dalla Lega Pro nel corso del Direttivo di lunedì, preoccupa le società. Ma è anche vero che, se tutti i calciatori aderissero allo sciopero, la minaccia dello 0-3 perderebbe senso e valore. Insomma, si rischia il caos. Ma, proprio per questo, la convinzione ai piani alti del palazzo e delle società è che tutto possa risolversi senza spargimenti di sangue (o quasi).
Nel frattempo, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha affermato la volontà di riaprire progressivamente gli stadi a partire dal 7 ottobre. «L’obiettivo – ha detto – è quello che non si vada avanti con un numero secco (al momento sono 1.000 gli spettatori previsti, ndr), viste le diverse realtà: vorremmo definire una percentuale rispetto alla capienza effettiva dell’impianto». Mantova-Perugia dell’11 ottobre potrebbe andare in scena con ben più di 1.000 tifosi sugli spalti del Martelli.