MANTOVA Lo scorso giovedì si è tenuta l’attesa assemblea dei soci del Mantova. Due i passaggi chiave: la trasformazione della società in srl; e il rinnovamento del cda con gli ingressi di Pecchini e del figlio di Setti al posto dei dimissionari Barresi e Scalabrini, al fianco del confermato Masiello. Di questo ed altro parliamo proprio con Gianluca Pecchini, vicepresidente biancorosso e per il quarto anno socio di viale Te.
Quale lettura possiamo dare a questo rimpasto?
«È stata una scelta condivisa. La conferma di Masiello e il mio ingresso nel cda testimoniano la volontà della proprietà di rafforzare l’asse mantovana. Lo interpreto come un atto di fiducia, sostegno e apprezzamento da parte della proprietà, che ringrazio, nei nostri confronti».
Cos’altro è emerso dall’assemblea?
«L’atto più importante è il cambio della ragione sociale, passaggio necessario per l’approdo nel professionismo. Per quanto riguarda le nuove cariche nell’organigramma societario, le annunceremo nei prossimi giorni».
Quale sarà il prossimo passo?
«L’iscrizione. Mercoledì i segretari Marconato e Vaccari consegneranno i documenti necessari e il Mantova sarà a tutti gli effetti in Serie C».
Tra gli argomenti che avete trattato c’è stato anche il centro sportivo?
«Certamente. È stata ribadita l’esigenza di averne uno a disposizione».
Sorgerà a Borgochiesanuova? Il presidente del San Lazzaro, interpellato dalla Voce, non l’ha dato per scontato…
«Diciamo che è una concreta possibilità, anche se da perfezionare. Nel frattempo fatemi ringraziare la Mantovana e l’Accademia Caridi per la partnership che sta dando ottimi frutti. Bravi Mari e Cuffa, bravi tutti i componenti dello staff del settore giovanile».
Capitolo protocolli sanitari: il calcio ha lanciato un grido d’allarme…
«In effetti la situazione è preoccupante. Sono d’accordo con Gravina quando auspica per le società calcistiche, se il quadro sanitario lo consentirà, misure meno restringenti e meno penalizzanti sotto il profilo economico. Effettuare tamponi ogni 4 giorni diventa un problema. In attesa di delucidazioni noi ci stiamo comunque attrezzando. Anzi, ringrazio il Green Park e la famiglia Nicchio per la disponibilità e la professionalità che stanno dimostrando».
Immaginiamo sia presto per parlare di abbonamenti…
«Sì, dipende da quando apriranno gli stadi. Posso però anticipare che terremo conto dei diritti degli abbonati dello scorso anno, che non hanno potuto usufruire dell’intero pacchetto».
Intende dire che, in caso di ingressi limitati, la precedenza andrà a loro?
«L’intenzione è quella».
Qualcuno ritiene sia arrivato il momento di riaprire il settore dei distinti…
«Al momento non è previsto. Ma rimane una possibilità, nel caso fosse necessario allargare la capienza del Martelli. I distinti sono lì e rappresentano una storica… “via di fuga”».
Chiudiamo con un paio di pareri sul fronte tecnico. Dispiaciuto dell’addio di Scotto?
«Beh, è una notizia che non avrei mai voluto apprendere. Scotto è un giocatore che ha dato un grande contributo alla causa. Ma è evidente che le esigenze familiari hanno la priorità su tutto il resto e vanno rispettate. Gli auguro il meglio».
Attendiamo a breve l’annuncio di Troise nuovo allenatore: lo conosce?
«L’ho conosciuto come giocatore, ricordo che era un grande difensore. I risultati che ha ottenuto da allenatore col Bologna Primavera sono un biglietto da visita di tutto rispetto, che merita la massima considerazione».