Mantova Nel posta gara di ieri sera al “Martelli”, il protagonista principale è stato sicuramente il presidente biancorosso Filippo Piccoli, ieri in tribuna ben distante dalla posizione di Maurizio Setti. E’ sceso in sala stampa per lanciare un messaggio molto chiaro rivolto ai giocatori: «Il tempo delle scuse da parte mia è finito. E’ stata una batosta brutta ed umiliante, anche per il modo in cui è arrivata. Chi non ci crede – afferma Piccoli rivolgendosi ai giocatori – abbia il coraggio di starsene a casa. Gli pagherò lo stesso lo stipendio a costo di dover fare eventualmente i playout con la Primavera». Un messaggio lanciato per responsabilizzare i giocatori. Il primo a pagare è stato Corrent, ora la dirigenza getta tutte le responsabilità sulla squadra: «Nella mia vita ho chiesto pochissime volte. Dopo Piacenza ho chiesto che ci fosse una prova di carattere per vincere con l’Arzignano e la svolta non è arrivata. Al di là del risultato, è preoccupante il modo con cui è stata maturata la sconfitta». E’ la seconda volta che Piccoli si espone a fine partita da quando è presidente. la prima volta fu a Novara, dopo la pesante sconfitta: «Sto dando l’anima per il Mantova, continuo a credere in questo progetto, ma non accetto che tutto questo lavoro sia corrisposto da queste prestazioni. professionalmente – continua – lo reputo poco corretto. Oggi (ieri ndr) non ricordo un’azione pericolosa creata». I motivi di questo momento no: «La squadra ha una forte debolezza caratteriale. Troppe volte ci siamo trovati a commentare queste situazioni». Il presidente Piccoli ieri per l’ennesima volta ci ha messo la faccia. Il più delle volte l’ha fatto direttamente con i tifosi. Al di là delle parole dello stesso presidente, che sicuramente hanno una logica, le responsabilità non possono essere solo dei giocatori: «Se siamo in questa situazione la responsabilità è di tutti. Chi più, chi meno». A Salò Piccoli vuole una reazione: «E’ da inizio anno che la si attende, ma questa volta lo dico. Chi non ci creda stia a casa o vada in ferie. Deve farsi da parte. Chi non ci crede fa solo dei danni».
Tommaso Bellini