MANTOVA Una cena galeotta ha riunito martedì in piazza Erbe gli stati generali del Mantova: Maurizio Setti, Ettore Masiello, Gianluca Pecchini, Alessandro Battisti. Un parterre de roi arricchito da un altro ospite significativo assai: Filippo Piccoli, l’imprenditore veronese fondatore di Sinergy, ormai pronto a entrare nel Mantova e, chissà, un domani rilevarla dall’amico Setti. Il patron, appunto. L’abbiamo intercettato ieri per conoscere qualche retroscena della serata. «Normale amministrazione – ha raccontato – . Stiamo semplicemente organizzando la nuova stagione. Ma dovete stare sereni, è tutto sotto controllo. Piccoli? Bravissimo imprenditore, persona in gamba. Confermo che entrerà in società e gestirà l’area commerciale. Con lui potete stare tranquilli». Setti non aggiunge altro, ma pare che l’ingresso sia imminente, e nemmeno marginale: si dice infatti che acquisterà una quota del 40%. Questo 40% (o giù di lì) Piccoli lo rileverà dallo stesso Setti, che resterà quindi socio di maggioranza con circa il 55% delle azioni (il resto appartiene a Masiello, Pecchini, Garzon e altri). È chiaro che Piccoli è destinato a diventare il proprietario del Mantova, qualora Setti decidesse entro il 2024 di cedere il club di viale Te e tenersi il Verona.
A tal proposito, sulla questione multiproprietà, c’è da registrare una nuova sconfitta per Aurelio De Laurentiis e, di riflesso, per Setti. La Corte d’Appello Federale ha infatti respinto il ricorso presentato dalla famiglia De Laurentiis (proprietaria di Napoli e Bari) che mirava appunto al mantenimento delle multiproprietà in essere. Si tratta della seconda bocciatura dopo quella del Tribunale Federale del 4 maggio scorso. Vedremo se De Laurentiis continuerà la sua battaglia, ricorrendo al Collegio di Garanzia del Coni. Setti non si è mai esposto in prima persona sul piano giudiziario, ma ha sempre dichiarato di appoggiare la causa di De Laurentiis. Il patron del Mantova attende gli eventi ma intanto, com’è sempre più evidente, prepara il terreno per un futuro che lo veda escluso da una delle due società che possiede. Più il Mantova che il Verona, a quanto pare.
Questo terreno verrà appunto occupato da Filippo Piccoli, grande appassionato di sport. Lo descrivono entusiasta di mettersi in gioco in prima persona a Mantova. Sta studiando la città, le strutture dell’Acm, le strategie di marketing e comunicazione, con l’ambizione di alzare anche su questi fronti la proverbiale asticella.
La mantovanità dell’Acm dovrebbe comunque essere garantita da Masiello e Pecchini, ormai presenze storiche. Usiamo il condizionale perchè, in realtà, sul punto Setti si è espresso in maniera sibillina: «Per quanto mi riguarda sì, Masiello e Pecchini continueranno ad esserci. Almeno se sono contenti di quello che fanno. Se invece non sono contenti, o hanno altre idee, nella vita si può sempre cambiare. Ma questo vale per tutti, anche per me, e in tutti gli ambiti della vita». Ecco, almeno qui, qualcosa da chiarire forse c’è.