Mantova Il Mantova è a metà del guado. Sospeso tra ciò che è stato e ciò che sarà, con ancora poche certezze sugli scenari futuri. La settimana che si è conclusa ieri ha mandato in archivio una stagione per certi versi esaltante ma, a conti fatti, anche sconfortante. I biancorossi dovevano vincere il campionato e sono arrivati secondi; potevano puntare al ripescaggio tramite i play off ed hanno perso la finale. Risultato: al 99,9%, come ripetono i soci, il prossimo anno sarà ancora Serie D (quello 0,1% rimanente per ora non dà adito a speranze).
Proprio attorno ai soci e alle loro intenzioni ruota ora il destino dell’Aciemme. L’assemblea di venerdì sera non ha dato risposte in tal senso, vuoi per le assenze di alcuni azionisti di minoranza, vuoi perchè anche i presenti hanno preferito riflettere qualche giorno, prima di confermare o meno il loro impegno per il prossimo anno. Da qui l’aggiornamento dell’assemblea al 14 giugno, per avere un quadro più chiaro e definito. Nel frattempo il presidente Ettore Masiello ha rassicurato tutti sulla solidità del club e sulle intenzioni di Maurizio Setti. Aggiungendo che l’attività ordinaria – a livello di settore giovanile, marketing e programmazione della prossima stagione – prosegue regolarmente. Insomma, motivi per preoccuparsi non ce ne sono, anche perchè siamo solo a fine maggio e c’è tutto il tempo per trovare la quadra. L’importante è che queste tre settimane che ci separano dalla prossima assemblea non trascorrano invano. E che la compagine societaria si mostri un po’ più compatta di quanto appaia ora. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, infatti, risulta ci sia qualche divergenza da appianare tra i numerosi azionisti, forse figlia dell’ insoddisfazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi stagionali.
Questa situazione inevitabilmente si ripercuote sul fronte tecnico. Nel senso che, finchè non si sarà raggiunto un accordo in società, rimarranno in stand-by anche le posizioni di allenatore e direttore sportivo. Nel frattempo, come ha precisato Masiello, sia Massimo Morgia che Emanuele Righi rimangono alle dipendenze del Mantova quantomeno fino al 30 giugno, entrambi operativi. Il discorso vale soprattutto per Righi, che per esempio ha già preso informazioni su alcune potenziali sedi per il ritiro estivo. Si tratta comunque di mosse ordinarie, non necessariamente indicative sul futuro del dirigente. Righi ha sempre goduto della fiducia di Setti, che prima l’ha voluto nel settore giovanile del Verona e poi l’ha promosso direttore sportivo al Mantova. Questo rapporto stretto porta a pensare a una possibile conferma del ds, ma è consigliabile non dare nulla per scontato.
Ancora meno certezze sulla posizione di Morgia. Il giudizio sull’allenatore è inevitabilmente condizionato dal mancato raggiungimento della Serie C, ma non solo. Al momento le possibilità di rivederlo sulla panchina del Mantova non sono molto alte, anche se una nuova analisi a 360 gradi sul suo operato verrà probabilmente compiuta prima della decisione finale. Morgia, nel frattempo, ha già ricevuto segnali d’interessamento da altri club (su tutti il Chieri) e in settimana potrebbe lui stesso fare chiarezza sulle proprie intenzioni.