LIONE Il mantovano Edoardo Affini si conferma per il terzo anno consecutivo sul podio dei Campionati Italiani a cronometro piazzandosi terzo nella prova disputata ieri a San Giovanni al Natisone. L’atleta della Jumbo Visma ha impiegato 41 minuti e 19 secondi per coprire la distanza prevista di 35,6 chilometri, preceduto soltanto dal campione del mondo della specialità Filippo Ganna (Ineos), tornato sul trono tricolore con il tempo mostre di 40’29.10, e dal sorprendente Mattia Cattaneo (Quick-Step), che ha fatto meglio di 13 secondi e spiccioli rispetto a Edo.
Per Affini prosegue quindi la striscia di piazzamenti sul podio senza vittorie cominciata nel 2020, quando giunse terzo alle spalle di Ganna e Moscon; mentre l’anno scorso “Torpedo” fu medaglia d’argento nella prova dominata da Matteo Sobrero (Bikeexchange), vincitore dell’ultima crono del Giro a Verona, che ieri ha dovuto accontentarsi del quarto posto (a 56 secondi da Ganna) sfavorito da un percorso troppo pianeggiante per le sue caratteristiche, adatto invece agli specialisti dei “rapportoni”. Come appunto il corazziere di Buscoldo, che il titolo tricolore nella crono l’ha conquistato a livello giovanile, ha fatto quarto nel 2019 all’esordio tra i prof, ma ancora una volta ha mancato il bersaglio grosso.
«Sono sempre lì – commenta Affini – contro Filippo e Mattia oggi era impossibile fare di più. Il percorso? Bello, con il giusto mix di stradoni, curve e punti dove fare velocità. Rispetto a quello dell’anno scorso, questo era sicuramente più congeniale alle mie caratteristiche. Però non esiste la bacchetta magica per vincere le gare e io più che allenarmi con grande impegno non so che fare. Dopo il Giro d’Italia mi sono riposato qualche giorno e poi ho dato fondo alle mie energie per preparare al meglio questo appuntamento. Purtroppo le cose non sono andate come avrei voluto».
Affini tornerà in gara già domenica ad Alberobello dove si assegnerà il titolo tricolore della corsa in linea, unico italiano della Jumbo-Visma. «Ho visto il percorso solo sulle mappe – ammette Edo – la corsa è aperta a diverse soluzioni, distanza (237 km, ndr) e caldo sono due elementi da tenere in debita considerazione. Non potrò contare sull’aiuto dei compagni di squadra, ma sarò libero di gestire la corsa come riterrò più opportuno. Fare risultato sarà difficile, ma non impossibile».