MANTOVA Compirà 45 anni il Centro Polisportivo Culturale San Lazzaro. Una ricorrenza che purtroppo non si può festeggiare in questo 2020, data l’emergenza Coronavirus, che ha chiuso in anticipo tutte le stagioni sportive.
La “SanLa” è una vera e propria istituzione mantovana, una polisportiva forte di quasi 700 iscritti e che, oltre al circolo con la piscina, comprende diverse discipline: tennis, tennistavolo, calcio, pallavolo, pattinaggio e ginnastica.
«Avrei preferito festeggiarla in un’altra maniera, questa ricorrenza – dice il presidente Angelo Valenza, è un traguardo che arriva in un periodo davvero incerto per tutta l’Italia».
Presidente, come passa queste giornate?
«Sono a casa, come tutti. Ma stiamo già lavorando per cercare di programmare il da farsi in vista della stagione estiva del circolo. Purtroppo l’incertezza non ci permette di pianificare granchè, per ora. Siamo in attesa delle decisioni governative. Per quanto riguarda la piscina, non lo nascondo, siamo preoccupati perchè la stagione potrebbe risentirne».
E per quanto concerne il lato sportivo?
«Vogliamo innanzitutto garantire le attività di base e giovanili. Quelle non si toccano. Per quanto riguarda invece la prima squadra della sezione calcistica, la allestiremo in base alla risposta dei soci: se ci saranno da fare dei sacrifici, salvaguarderemo innanzitutto il settore giovanile. L’orientamento è quello di mantenere la categoria, lo valuteremo soltanto tra fine mese e metà maggio, quando scadranno i termini per il versamento delle quote. In ogni caso confermeremo la nostra linea verde: i ragazzi cresciuti da noi saranno sempre protagonisti anche in prima squadra».
Ma la “SanLa” non è solo calcio…
«Anche con la pallavolo avevamo cominciato diversi progetti interessanti, porteremo avanti tutte le attività nonostante le difficoltà che si presenteranno nei prossimi mesi: la nostra è una funzione sociale e non ci tireremo indietro».
A proposito di attività di base: alcune società hanno già preannunciato sconti per le mensilità non godute.
«Anche noi saremmo orientati a fare questo in vista della prossima stagione, ma ci ragioneremo più avanti, quando la situazione sarà più chiara. Verremo incontro alle famiglie. Ricordo comunque che alcune delle nostre sezioni prevedono versamenti mensili: con l’interruzione delle attività abbiamo interrotto il pagamento delle quote».
Una stagione che però non è ancora stata ufficialmente chiusa, per il calcio.
«Mi chiedo cosa aspettino a farla terminare. E’ chiaro che in Lombardia non si possa più giocare. Meglio passare direttamente alla prossima stagione. Capisco che le disposizioni debbano arrivare dalla Figc, ma altri sport hanno già saggiamente chiuso i battenti, come rugby, basket, pallavolo. Per i dilettanti si potrebbe fare altrettanto senza grossi problemi, dato che si tratta della volontà esposta dalle società ai vertici del Crl».
Valenza (San Lazzaro): “In prima linea da 45 anni, i giovani al centro di tutto”
Viaggio nel mondo delle Polisportive