MANTOVA – Violenza e bande giovanili nel segno storicizzato dell’Arancia meccanica, ma non solo. Nel mezzo passano anche molte situazioni di disagio giovanile che sfociano malauguratamente anche in episodi di violenza o comunque in azioni perseguite dal codice penale. Per queste ragioni si fa sempre più scrupolosa l’attenzione ai fenomeni di sbandamento dei giovanissimi da parte del Comune, che però viene anche incoraggiato dalle statistiche.
In base a quanto registrato negli uffici di via Conciliazione, sede dei servizi sociali, si evidenzia una progressione in decrescita dei minorenni affidati dal tribunale per i minori al Comune di Mantova, che a sua volta li mette in carico al Consorzio progetto solidarietà (Coprosol) del distretto del capoluogo, che accorpa anche un’altra quindicina di comuni.
I dati dell’assessorato retto da Andrea Caprini mostrano una chiara diminuzione degli affidamenti nel corso dell’ultimo triennio (ultimi dati disponibili quelli del 2021). Dal 2019 allo scorso anno sono stati 58, complessivamente, i soggetti con procedimenti penali a carico del servizio tutela minori. Nel 2019, i minori erano 24, per i quali 19 sono le procedure concluse e ancora 5 i fascicoli aperti. Nel 2020 i casi di affidamento sono scesi a 18, a carico dei quali permangono aperti 13 fascicoli, a fronte di 5 procedure portate a conclusione. Infine, nell’arco dello scorso anno, i minori assoggettati a tutela sono stati 16, con sole 2 procedure concluse e 14 fascicoli ancora aperti.
Un segnale positivo, questa decrescita delinquenziale minorile, che però viene affrontata dal Comune con un crescente impegno di risorse, tanto che nelle previsioni di spesa via Roma ha disposto 905mila euro per il 2022, ma è di questi giorni l’ultimo ingresso di un minore in struttura, per il quale si è già fatta un’aggiunta di 11mila euro per la sua retta mensile.