MANTOVA Una volta lo definivamo il “derbino”: un po’ perchè il Mantova se la passava male e un po’ perchè la Virtus era “soltanto” la terza squadra di Verona. Ma i tempi cambiano, e quello che andrà in scena domani allo stadio Gavagnin-Nocini sarà un vero e proprio big match di Serie C. Lo certifica senza ambiguità la classifica: Mantova primo, Virtus terza. Sono passate solo 10 giornate, è vero. Ma al momento la situazione è questa e bisogna prenderne atto.
Dunque si preannuncia come un gran bel derby, quello di domani tra Virtus e Mantova. E il primo a pensarlo è proprio il tecnico biancorosso Davide Possanzini. «È così – dice – . Mi aspetto una bella partita: per la situazione di classifica delle due squadre ed anche per la cornice di pubblico, perchè sappiamo che da Mantova arriverà tanta gente. Quanto alla Virtus, è una squadra organizzata, che negli anni si è costruita una solida mentalità. Noi invece siamo solo all’inizio del nostro percorso, però arriviamo a questo appuntamento con la consapevolezza di essere un bel gruppo. Che sta facendo buone cose».
Domani Possanzini farà rientro in panchina, dopo la squalifica che l’ha costretto in tribuna in Mantova-Pro Vercelli. «Avrei preferito vederla da bordo campo – racconta il mister – . Però in tribuna ho potuto valutare meglio gli spazi ed altri dettagli che in panchina possono sfuggire. Mi sono divertito. E quella vittoria mi ha reso orgoglioso perchè ha dimostrato, una volta di più, come tutti siano pronti a darsi una mano. È un segnale importante». Il discorso vale per chi ha sostituito Possanzini in panchina (il suo vice Andrea Massolini), ma anche per chi è sceso in campo. Ben 7 le novità nell’undici titolare rispetto alla partita precedente col Novara: Brignani, Cavalli, Celesia, Wieser, Giacomelli, Mensah e Bragantini. «Sono contento perchè hanno disputato tutti un’ottima partita – è il riconoscimento dell’allenatore – . E sono anche un po’ sorpreso, perchè non è così scontato che chi gioca di meno offra un rendimento così elevato. L’asticella si sta alzando, diciamo che mettono in difficoltà pure me che devo fare le scelte. Anche in allenamento i ragazzi lavorano con entusiasmo e competitività tra loro: la partitella di oggi (ieri, ndr) è stata bella intensa».
Le ultime due vittorie con Novara e Pro Vercelli sono state frutto di prestazioni diverse. «Erano diverse le caratteristiche degli avversari – osserva Possanzini – : il Novara si è chiuso di più per non farci entrare in area, e per questo abbiamo fatto più fatica; la Pro Vercelli, invece, ha giocato più aperta, permettendoci di verticalizzare la manovra. Quella con la Virtus sarà un’altra partita ancora: gagliarda, sporca, tutt’altro che semplice».
Le ultime parole sono per il primato solitario in classifica, conquistato proprio martedì sera. «Come si gestisce un primo posto? Semplice: non guardando la classifica – dice Possanzini – . E continuando a lavorare come stiamo facendo dal primo giorno di ritiro. Il primo posto dopo 10 giornate non può essere un punto d’arrivo. È sicuramente uno stimolo in più. Ma, guardando l’altra faccia della medaglia, potrebbe trasformarsi in pressione negativa che rischia di condizionare la squadra. Questo non deve accadere nel nostro caso. Per quanto mi riguarda, voglio leggere questo primato provvisorio come un motivo d’orgoglio. Perchè guadagnato sul campo con il lavoro, le prestazioni e quindi i risultati».