MANTOVA La Lombardia delle imprenditrici festeggia l’8 marzo. Secondo lo studio elaborato dall’Osservatorio Mpi Confartigianato Lombardia, in valore assoluto la nostra regione conquista il primato, tra le 233 regioni europee, per il maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: ben 235mila. In provincia di Mantova si contano 1890 imprese artigiane femminili che sono il 24,5% delle imprese femminili totali. Le imprese artigiane condotte da giovani donne sono 252 e quelle di donne straniere 351. I settori trainanti sono: comunicazione e media digitali, economia digitale e modelli sostenibili e cura della persona. Nel campo dell’istruzione e della formazione le donne, in Lombardia, fanno registrare performance migliori degli uomini: la percentuale di donne con almeno il diploma (25-64 anni) è pari al 69,2%, di 7,5 punti sopra al 61,7% rilevata per gli uomini; la quota di laureate e donne con altri titoli terziari (30-34 anni) è pari al 37,4% sopra di 12 punti al 25,4% rilevato per gli uomini. Di segno opposto, invece, l’analisi di confronto uomo-donna per gli indicatori associati alla tematica lavoro e conciliazione tempi di vita. In questo ambito si trovano dati sfavorevoli alle donne: +4,7 punti di tasso di mancata partecipazione al lavoro; +4,3 punti di quota di occupate sovra-istruite; +10,3 punti di quota di donne che svolgono un part time involontario. Stesso discordo rispetto alla soddisfazione per tempo libero e prospettive future: la quota di donne che esprime un giudizio positivo risulta inferiore a quella rilevata per gli uomini. Francesca Chizzolini, direttrice di Confartigianato Mantova dichiara: “Le persone che lavorano nella nostra Associazione sono per il 67% donne. In questi anni il lavoro è stato riorganizzato con maggiore flessibilità di ferie e permessi e con una organizzazione oraria che permettesse di conciliare, il più possibile, i tempi di lavoro con quelli di vita. I dati dello studio ci confermano, da un alto, quanto il nostro territorio sia accogliente nei confronti della libertà di intraprendere delle donne. Dall’altro, ci fanno riflettere sul fatto che ci sia ancora molto da fare, per riconoscere i meriti e le legittime aspettative delle donne, a cominciare da un welfare a misura delle esigenze delle lavoratrici, delle studentesse, delle madri, delle mogli e delle figlie.”