MANTOVA Il fiume Po di nuovo sotto i riflettori. In tema di siccità, il Grande Fiume è l’osservato speciale anche nell’estate 2019. La principale asta fluviale italiana fa registrare valori nella nostra provincia largamente al di sotto della media stagionale e della portata dello scorso anno. Una situazione di sofferenza registrata anche nel tratto emiliano e veneto. Lo scenario non è ancora da allarme rosso, ma c’è preoccupazione; che aumenta pensando al futuro, con le stagioni stravolte dai cambiamenti climatici. Ieri alle ore 12, il Po a Borgoforte ha toccato i -2.50 metri sotto lo zero idrometrico, confermando il trend di costante calo fatto registrare negli ultimi giorni. Il quadro non muta di molto se si osservano i dati degli altri fiumi che attraversano la provincia. Esempio lampante è il Secchia, che fa registrare una portata al di sotto della media, con la misura di -0.09 toccata oggi alle 12 a Bondanello. Da Mantova e provincia, altro osservato speciale è il lago di Garda. In questo caso, la situazione è opposta, con il lago che continua a godere di buona salute idrica, con livelli quest’anno sopra media anche nei momenti di maggiore criticità. Il dato delle ore 12 odierne parla di un riempimento del 76%. «Il tema della siccità deve tornare al centro del dibattito – spiega il presidente di Cia Est Lombardia, Luigi Panarelli – Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti. Nei prossimi anni si dovranno studiare alternative, valutare tipi di coltivazioni che necessitino di meno acqua. La politica, poi, deve prendere delle decisioni. Devono essere le centrali elettriche o l’agricoltura ad avere la precedenza per l’uso dell’acqua?». In questi giorni, i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono impegnati a diffondere buone pratiche per ottimizzare l’uso dell’acqua. La regola prima è di innaffiare le colture dopo il calar del sole, siano esse a pieno campo (mais, erba medica) oppure piccoli orti e giardini.