Calano le esportazioni mantovane nel II trimestre 2024 (-2,6%)

MANTOVA La dinamica delle esportazioni nel secondo trimestre 2024 è caratterizzata da un rallentamento degli scambi internazionali. I primi sei mesi dell’anno vedono, infatti, una diminuzione delle esportazioni mantovane del -2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dai dati di fonte Istat, elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, risulta che a metà 2024 le esportazioni ammontano a quasi 4 MLD di euro, contro un valore di import pari a 3,5 MLD di euro, anch’esso in riduzione rispetto al 2023 del -5,1%. Il saldo commerciale si mantiene positivo, ammontando a più di 431 MLN di euro.

Anche le esportazioni in Lombardia e in Italia vedono segno meno, pari rispettivamente al -1,1% e al -1,6%. Nel panorama regionale Mantova si colloca in ottava posizione, seguita da Bergamo, Lecco, Cremona e Brescia; ai vertici troviamo invece Lodi, Monza e Brianza, Pavia e Sondrio uniche province con segno positivo.

Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano valori positivi per i prodotti delle altre attività manifatturiere (+1,7%), gli apparecchi elettrici (+1,5%) e gli articoli in pelle (+3,7%). Al contrario, nel secondo trimestre 2024 hanno registrato un calo i prodotti in metallo (-3,1%), i macchinari (-6%), i prodotti alimentari (-1,1%), le sostanze e prodotti chimici (-1,5%), gli articoli di abbigliamento (-1,7%), i mezzi di trasporto (-1,1%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-1,9%), i prodotti in legno e carta (-4,8%) e i prodotti tessili (-6,4%).

Sul fronte delle importazioni emergono variazioni positive per i mezzi di trasporto (+24,3%), i prodotti dell’agricoltura (+5%), i macchinari (+0,2%), gli apparecchi elettrici (+22,7%) e i prodotti delle altre industrie manifatturiere (+5,7%). Performance negative, al contrario, per i prodotti in metallo (-28%), le sostanze e i prodotti chimici (-10,8%), i prodotti alimentari (-2,4%), i prodotti petroliferi (-2,7%), gli articoli di abbigliamento (-2,8%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-3,6%), i prodotti in legno e carta (-9%), gli apparecchi elettronici e ottici (-24,6%) e i prodotti tessili (-6,6%).

L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Mantova per paesi di sbocco evidenzia una generale contrazione verso i principali partners europei: Germania (-1,3%), Francia (-8,7%), Paesi Bassi (-13,7%), Belgio (-21,3%), Repubblica Ceca (-10,1), Ungheria (-14,8%) e Svizzera (-1,9%). Variazione negativa anche per Stati Uniti (-16,8%) e Turchia (-16,1%). Aumenti si hanno invece per Spagna (+6,5%), Polonia (+2,5%), Austria (+4,2%) e Regno Unito (+1,2%). Da segnalare un forte aumento delle esportazioni verso l’Ucraina.

Le importazioni vedono una ripresa da parte di Regno Unito (+30,3%), Cina (+8,4%), Turchia (+10,8%), India (19,4%), Corea del Sud (3,9%), Ungheria (6,9%) e Slovenia (+17,3%). Da sottolineare anche una consistente crescita delle importazioni dal Giappone. Segno meno invece per le importazioni da Germania (-5,9%), Francia (-7,1%), Arabia Saudita (-20,8%), Spagna (-7,5%), Paesi Bassi (-7%), Belgio (-10,7%), Austria (-2,8%) e Polonia (-7%). Cali importanti anche per il Vietnam.

I dati del secondo trimestre 2024 confermano l’andamento di inizio anno con delle variazioni sia dal lato delle esportazioni sia da quello delle importazioni ancora in territorio negativo. A influire su questo risultato si conferma l’andamento dei principali settori dell’economia mantovana come i prodotti in metallo, i macchinari, i prodotti alimentari e le sostanze e i prodotti chimici. I fronti di guerra ancora aperti Russia-Ucraina e quello israelo-palestinese uniti all’incertezza delle politiche economiche dei vari paesi rendono difficile fare delle previsioni per il resto dell’anno. Ricordiamo però che le ultime stime del World Economic Outlook vedono per il commercio internazionale una nuova ripresa per il biennio 2024-2025, quindi nonostante il rallentamento che stiamo vedendo resta comunque importante per le imprese del nostro territorio continuare a puntare sugli scambi internazionale cercando di diversificare il più possibile i mercati di sbocco.