Prestanome nella maxi-evasione fiscale, indagine chiusa: due mantovani tra gli indagati

MANTOVA  – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo hanno concluso una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo, che ha consentito di individuare gli organizzatori e i fruitori di un lucroso sistema di frode fiscale basato sull’utilizzo di società cartiere emittenti fatture soggettivamente inesistenti nel settore dell’edilizia privata. Una prima fase delle attività investigative, nel maggio del 2023, aveva toccato anche la nostra provincia, dove erano state eseguite alcune perquisizioni nei confronti di due indagati, entrambi residenti a Sabbioneta, ritenuti dagli investigatori delle Fiamme Gialle dei prestanome. Il sofisticato sistema evasivo ha consentito di occultare alle casse dello Stato, dal 2019 al 2022, 35,3 milioni di euro di ricavi per 2,7 milioni di euro di Iva evasa. L’operazione si inserisce in una complessa attività d’indagine, a carattere economico-finanziario svolta dai finanzieri della Compagnia di Treviglio, in relazione a condotte illecite attuate, in particolare nella bassa bergamasca, da 74 soggetti. Le attività svolte hanno permesso di acclarare un’ingente frode fiscale posta in essere da uno strutturato sodalizio criminale, il quale, attraverso la creazione e la gestione di una serie di società “cartiere”, avrebbe consentito a 38 imprese edili l’evasione di tutti gli oneri di natura fiscale e previdenziale, anche attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Gli imprenditori edili che si sarebbero avvalsi di tale consolidato sistema illegale, infatti, unitamente alle loro squadre di operai, sono risultati assunti formalmente, in qualità di dipendenti, dalle società cartiere controllate dal richiamato sodalizio criminale, continuando a gestire di fatto le ordinarie attività aziendali. In altre parole, lo schema delittuoso prevedeva l’utilizzo di società di capitali attive nel settore dell’edilizia privata, amministrate da “prestanomi”, aventi lo scopo di prendersi carico, solo formalmente, dei diversi lavori di svariati imprenditori edili, i quali si presentavano ai clienti finali con il nome della società di turno scelta dall’organizzazione.